I dati sono chiari e sottolineano il rischio di contagio nei bambini, e gravi forme di infezione per quelli che hanno malattie preesistenti
In una fase in cui è compresente la variante Delta – molto trasmissibile – e si assiste alla diffusione della variante Omicron, in vari paesi europei, si rende opportuno, in vista delle vacanze natalizie, evitare grandi aggregazioni, osservare prudenza ed effettuare la dose di richiamo di vaccino per aumentare la nostra protezione.
Le dosi ci sono e ne arriveranno altre con continuità, da gennaio in avanti, affinché si possa garantire la vaccinazione anche ai bambini.
“La situazione è in evoluzione, è un virus infido, muta specie dove la copertura vaccinale è bassa“, come nel caso della variante Omicron, che “cerchiamo di contrastare correndo sulle terze dosi“. Lo ha detto il commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo.
“Sinora sono stati vaccinati 15.000 bambini a livello nazionale, di cui quasi 1.000 in Toscana. Ognuno agisca secondo i propri convincimenti e la propria coscienza: oggi abbiamo una buona casistica anche di questo vaccino, c’è un sicuro rapporto fra costi e benefici. È ragionevole pensare che a marzo-aprile ci possa essere un vaccino anche per gli under 5”.
Come ribadisce Andrea Costa, sottosegretario alla salute “è ragionevole che a marzo aprile ci saranno evidenze scientifiche che creeranno condizioni sufficienti per far esprimere gli enti regolatori. Sapremo allora se ci sarà un vaccino disponibile anche in quella fascia di età. Ovviamente attendiamo con fiducia perché significherebbe avere uno strumento in più per combattere questa pandemia”.
I dati pubblicati su Eurosurveillance, vengono dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e sono chiari.
I contagi e le ospedalizzazioni tra i bambini sono aumentati a partire dal 2021, e sono i più piccoli (0-2 mesi) a presentare il rischio più elevato di ospedalizzazione.
Le probabilità di sviluppare una forma grave di infezione sono più alte tra i bambini con problemi di salute preesistenti, ad esempio, di tipo oncologico o diabete.
Le probabilità di ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva e morte erano rispettivamente 7, 9 e 27 volte più alte tra i bambini con almeno un’altra malattia, rispetto a quelli senza malattie pregresse.
Nello specifico, sono oltre 820.000 i casi di bambini e ragazzi (0-17 anni) positivi al Covid con sintomi notificati, tra agosto 2020 e ottobre 2021, in 10 Paesi europei (Austria, Cipro, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Svezia), dei quali 9.611 (1,2%) hanno avuto bisogno di ricovero, 640 sono finiti in terapia intensiva (pari allo 0,08% di tutti i bambini positivi e al 6,7% di quelli ospedalizzati), 84 sono morti (0,01%).
Davanti a tutti questi dati, le opinioni personali non possono che cedere il passo alle conclusioni affermate dal mondo scientifico.
Marino Ceci