Il grido di allarme deve far riflettere sul modo in cui è stato studiato il piano vaccinale anti Covid-19. L’Italia deve ricordare, tra le categorie prioritarie, le persone disabili che hanno bisogno di essere tutelate.
«Chiediamo che le persone con disabilità – dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII – siano inserite fra le categorie prioritarie a cui somministrare il vaccino anti Covid-19. Si tratta di una categoria a rischio “dimenticata” dal Piano Strategico Vaccinazione». È il grido di allarme che deve far riflettere sul modo in cui è stato studiato il piano vaccinale anti Covid-19. L’Italia vuole correre per dimostrare all’Europa che l’organizzazione è ottima mentre dimentica di inserire, tra le categorie prioritarie, proprio le persone disabili che hanno bisogno di essere tutelate. La strategia del commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri non si comprende appieno e lascia perplesse molte persone.
La situazione sociale
«Nelle nostre case-famiglia — continua Ramonda — accogliamo centinaia di persone disabili che non possono mantenere il distanziamento da chi li assiste. La situazione più grave riguarda le persone con disabilità intellettiva che non sono in grado di prendersi cura della propria salute, che necessitano di essere sempre accompagnate e che non riescono ad indossare la mascherina protettiva, esponendosi ad un maggior rischio di essere contagiate o di contagiare. Si tratta di persone estremamente fragili il cui eventuale ricovero sarebbe estremamente difficoltoso. Queste preoccupazioni ricadono oggi sulle famiglie che sono costrette a tenere i figli disabili a casa, separati dal mondo. Questa non è inclusione ma segregazione. Sappiamo che il Presidente Conte, il Ministro Speranza ed il Commissario Arcuri si stanno prodigando per contrastare la pandemia. Li ringraziamo e li invitiamo ad inserire le persone disabili fra le categorie prioritarie cui somministrare il vaccino».
Francesco Fravolini