Dimensioni medio-grandi, cresta evidente e profilo inconfondibile: l’Upupa è uno degli uccelli più facili da riconoscere anche dai meno esperti. Unici rappresentanti del genere Upupidae, nel mondo esistono tre specie di Upupe, l’Upupa del Madagascar (Upupa marginata), l’Upupa africana (Upupa africana) e la nostrana Upupa (Upupa epops). Le tre specie sono molto simili tra di loro tanto che fino a pochi anni fa le prime due erano sottospecie di Upupa epops e solo recentemente sono state divise dall’International Ornithologists’ Union. Sempre recentemente la nuova revisione tassonomica inserisce le upupe nell’Ordine dei Bucerotiformi (che comprende Buceri e Bucorvi), mentre in precedenza erano inserite tra i Coraciformi, ordine che comprende Ghiandaie marine e Gruccioni.
Il piumaggio è inconfondibile: bianco, nero e arancione, con un’ala arrotondata che la fa somigliare a una enorme farfalla, anche per il volo un po’ irregolare. La cresta di penne che la caratterizza è tenuta normalmente abbassata e viene alzata in situazioni di allarme, per il corteggiamento e durante gli atterraggi. È facilmente localizzabile grazie al suo canto “up up up”, da cui prende il nome.
Upupa epops, la specie euroasiatica, è un uccello migratore che nidifica in Europa centro-meridionale e in quasi tutta l’Asia e l’Africa mediterranea. Sverna nell’Africa subsahariana ma alcuni individui si fermano nell’area mediterranea, Sud Italia compresa. Nidifica in aree aperte sfruttando le cavità naturali o artificiali (vecchi alberi, costruzioni umane) ed è presente in Italia praticamente ovunque in zone planiziali e collinari, anche urbane; è meno diffusa in zone montane dove comunque non supera i 1900 m. di quota. E’ stata scelta dalla LIPU come simbolo dell’associazione.
Per approfondire:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Upupa_epops
Daniele Capello