UN’ESTATE SUGGESTIVA TRA LE LEGGENDE DEL CONERO

Ogni estate la Riviera del Conero accoglie tra le sue acque cristalline e i litorali rocciosi migliaia di turisti, ma solo i bagnanti autoctoni sono a conoscenza delle magiche storie e leggende che si celano dietro i luoghi più suggestivi del posto… o forse, neanche loro.

Qui di seguito troverete alcune fra le leggende più famose del Conero, perfette da raccontare nelle calde sere estive, con i piedi bagnati dalle acque fresche e lo sguardo rivolto verso la cima del monte.

LA GROTTA DEL TESORO
La leggenda narra che ai piedi del Monte Conero, proprio sotto il Pian Grande, si trovi una misteriosa grotta che al suo interno custodisce un antico e preziosissimo tesoro.

Nessuno l’ha mai vista ma si racconta che, imbarcandosi all’alba e dirigendosi verso lo Scoglio della Vela, e osservando verso il Monte Conero, si possa scorgere una ginestra, illuminata dal sole del mattino: quello è il punto in cui si nasconde la magica grotta del tesoro.

LA LEGGENDA DEL TRAVE
Sono in molti a chiedersi l’origine di questa lunga barriera rocciosa in mezzo al mare e, anche in questo caso, le leggende sono intervenute per soddisfare i più curiosi.

Alcuni dicono che il Trave fosse un ponte naturale che collegava la Riviera all’altra sponda dell’Adriatico, in segno di fratellanza e che venne in seguito distrutto dalla furia del mare.

Un’altra leggenda sostiene, invece, che sia comparso da sé, misteriosamente, in una sola notte, per offrire un punto di sosta agli angeli che trasportavano a Loreto la casa della Vergine Maria.

LA LEGGENDA DELLE DUE SORELLE
Gli scogli delle Due Sorelle sono in assoluto una delle maggiori attrazioni della Riviera del Conero e anche le loro acque cristalline raccontano un’antica storia.

Si narra che al largo del Monte Conero vivesse una sirena e che ella, con il suo canto ammaliante, riuscisse ad attirare i marinai che attraversavano quella parte di mare. I poveri malcapitati finivano tra le grinfie della sirena e si ritrovavano incatenati nel fondo della Grotta degli Schiavi.

La sirena, però, non compiva questi crimini in solitudine: il suo fedele alleato era un demone marino che, un giorno, venne punito dalla giustizia divina per le sue malefatte: fu tramutato in pietra e diviso in due parti, dando origine ai due faraglioni appuntiti che ora tutti amano.

LA GROTTA DEGLI SCHIAVI
Già citata nella leggenda delle Due Sorelle, la Grotta degli Schiavi nasconde un’altra magica storia. Si racconta che una principessa, catturata dai pirati durante un abbordaggio nel mare Adriatico, venne portata in questa grotta, situata poco più a nord dei faraglioni delle Due Sorelle. La principessa era la figlia di un nobile veneto e il capitano dei pirati le promise che sarebbe stata liberata, solo dopo il pagamento di un riscatto.

Il denaro non arrivò mai e la ragazza, prima di diventare schiava dei pirati, si fuse con le sue stesse lacrime, formando una sorgente di acqua dolce, ancora oggi presente.

Letizia Lombardi

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