UN PROFILO GRAFOLOGICO

LA FORZA DELLA PERSONALITÀ DI MADRE TERESA

Santa Madre

Santa.

Iscritta nell’Albo dei Santi della Chiesa Cattolica, Madre Teresa di Calcutta, sin da giovanissima al servizio dei “più poveri tra i poveri”, ottenne il Premio Nobel per la Pace nel 1979 e donò la somma di 6.000 dollari ai poveri della “sua” Calcutta. I derelitti, i malati, gli ultimi, ricoverati e assistiti nel suo ospizio, l’ordine delle Missionarie della Carità, se non potevano essere salvati, avevano almeno la possibilità di morire con dignità: ai musulmani si leggeva il Corano, agli indù si dava l’acqua del Gange e i cattolici ricevevano l’estrema unzione. Uno scricciolo dal cuore grande e dal pensiero lucido, profondo e raffinato, tra le personalità più intense e famose al mondo, quella di Madre Teresa è stata una vita lunga e piena che continua a pulsare anche dopo la sua morte.

io sono come una piccola matita nelle Sue mani (quelle di Dio) nient’altro. E’ Lui che pensa. E’ Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata“, amava dire la Madre, parole tra le più conosciute e citate che ci introducono, molto umilmente, all’introspezione grafologica di una personalità di sì grande spessore.

La sua grafia

Un inno alla vita in uno scenario di morte.

Partirei da questa apparente contraddizione per focalizzare il sentire e l’agire di Madre Teresa, che certamente non si può definire una mistica nel senso canonico, anche dal punto di vista grafologico.

La prima espressione di presentazione che la scrittura offre all’occhio del grafologo è la sensazione che la scrivente si giovi di una intensità e di una vigoria interiore, naturalmente ancorate alla realtà terrena, frutto di una personalità complessa, ma in equilibrio, dal temperamento volitivo eppure sempre aperta al confronto, duttile, ma padrona delle situazioni.

L’espressione grafica corrisponde all’interiorità, è qualcosa di più di un’analogia, i suoi movimenti non solo sono analoghi ai moti del nostro animo, ma a questi moti interiori corrispondono (1), e nell’animo di Madre Teresa alberga una straordinaria forza di carattere che si manifesta in una scrittura strutturata, ben salda sul rigo di base.  L’accentuazione della dimensione, grande in zona media, è in relazione  al bisogno di espressione, Ella si fa grande per affrontare il mondo senza infingimenti, esagerando la sua sottomissione fino alla esposizione di sé. Spontanea e autentica, questa scrittura disegna il ritratto di una personalità attiva, piena di ardore, capace di gettare il cuore oltre gli ostacoli, certamente ricca di un’energia trainante.

Le parole scorrono, procedendo orizzontalmente, senza ascendere né  discendere, mantenendo anche una omogenea inclinazione delle lettere tra loro, segno indubbio di fermezza e determinazione, in particolare di una fermezza come “la disposizione a mantenere i propri sentimenti invariabili nella loro sostanza”(2). Ecco, questa disposizione è grafologicamente evidente nel tracciato grafico della Madre.

Sapiente la presa dello spazio sia nell’impostazione che nella distribuzione delle masse grafiche, indice di intelligenza profonda, sostenuta dalla disposizione all’equità di giudizio e contraddistinta da una mente improntata alla logica, in una continuità di pensiero e azione. Intelligenza pratica che la dispone a scelte oculate, orientata all’elaborazione concettuale sistematica, condotta attraverso il raziocinio, capacità mentali sviluppate nel ragionamento e nelle facoltà critiche.

Un’opera titanica quella intrapresa da Madre Teresa, resasi possibile proprio grazie alle sue doti e al suo equilibrio intellettivo che la scrittura evidenzia nella gestione dell’impostazione e nel buon andamento verso destra, indice di un’attività sostenuta e di un forte coinvolgimento nella realtà in cui è calata; la concentrazione è forte e la motivazione di riuscita è unita alla concretezza e all’efficacia dei mezzi. Capacità di valutazione, pensiero obiettivo, buona riflessione, questa grafia è rivelatrice delle qualità sostanziali della Scrivente, volte all’efficacia pratica impressa nelle azioni e al saper prendere e mantenere le giuste distanze dalle situazioni, anche con coraggio e indipendenza.

La visione d’insieme, l’abilità nell’intendere i bisogni e le difficoltà, la facilità di connettersi  alle realtà altrui, consentono l’estrinsecazione del sentimento. La scrittura espressa dalla Madre ci parla del suo innato bisogno di contatto continuo con l’ambiente da cui trae nutrimento interiore; il rapporto con il prossimo e con l’esterno avviene in modo sensoriale, spontaneo e diretto, in atteggiamento aperto che la induce ad adattarsi e a stabilire una comunicazione ricca di partecipazione e di capacità di ascolto. Profondo il sentimento, istintivo, scevro da leziosità e mosso da implicazioni affettive coinvolgenti e dirette. Consistenti i segni grafologici che rivelano come la Santa Madre abbia voluto abbracciare il tutto con un semplice sguardo della mente.

Tanto rara quanto euritmica la corrispondenza di forme in questo tracciato dall’aspetto, sì rotondo e concentrico, ma in cui si evidenzia la presenza diffusa di angoli e gesti dritti. Segni grafologici diversi, in apparente antinomia, che in realtà costituiscono il valore aggiunto in questa grafia dalle mille risorse. Se la curva, che ammorbidisce il grafismo, rappresenta un gesto di accoglienza, di accettazione e di adattamento, l’angolo, il gesto lineare, lo indurisce e indica il segno di lotta, di volontà e tensione, del senso del dovere e dello sforzo. Ma l’angolo è anche il segno della costruttività. Madre Teresa scrivendo congloba entrambe le forme con abilità, in modo istintivo, nell’ avvicendamento di curva e angolo è la rappresentazione grafica dell’altruismo e dell’egoismo. Due dimensioni psichiche della sua personalità si estrinsecano nella presenza di questi due segni grafologici che ravvisano nella curva la tendenza estroversiva  del sentimento in favore dell’altruismo, della misericordia e della carità,  nell’angolo l’attitudine alla tenacia e alla forza realizzatrice.

La grafia ci offre il ritratto di una personalità straordinaria che ha condotto una vita fuori dagli schemi. Non è stata una visionaria, non si è affidata all’intuito inventivo, ma ha vissuto nel mondo in una dimensione più terrena che mai, fortemente ancorata alla quotidianità più brutale, dimostrando che la spiritualità e la vita non sono due mondi separati.

Vivere è vivere per gli altri

Giovanna Sellaroli,Giornalista Grafologa

  1. (Max Pulver – La simbologia della scrittura)
  2. (Girolamo Moretti – Trattato di grafologia)

MADRE TERESA

INNO ALLA VITA

La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, conservala.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, vivila.
La vita è una gioia, gustala.
La vita è una croce, abbracciala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è pace, costruiscila.
La vita è felicità, meritala.
La vita è vita, difendila.

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