Un golosissimo dolce dall’antica tradizione, che ha stregato poeti, attori e turisti di tutta Europa
di Marino Ceci
Il particolare dolce di cui stiamo per parlarvi è forgiato di amore, non a caso nasce in una splendida cittadina balneare della Liguria: Alassio, città degli innamorati,che ogni anno premia gli innamorati, con “La più bella lettera d’amore”.
Questo dolce non poteva che essere… un bacio!
I Baci di Alassio sono un prodotto a base di cioccolato e nocciole, tanto particolare, da far entrare la città di Alassio nel Club “Città del Cioccolato” e dell’Itinerario del Bacio, un percorso all’insegna non solo della bontà, ma anche della dolcezza e del romanticismo.
La bontà e peculiarità dei Baci hanno valso a questi particolari dolci, numerosi riconoscimenti, come la certificazione di prodotto De.C.O. (denominazione comunale d’origine), sino ad ottenere, nel 2006, il prestigioso marchio della D.O.P. (denominazione di origine protetta), assurgendo a dolce ambasciatore di Alassio nel mondo.
Non sorprende che la storia di cotanta golosità sia ben più antica, infatti i Baci di Alassio sono una prelibatezza, risalente circa al 1910, quando l’ingegno di un pasticcere incontrò un momento propizio, in cui il proprio paese diveniva tappa di numerosi turisti da tutta Europa.
La tradizione, infatti, attribuisce la creazione del primo Bacio di Alassio a Rinaldo Balzola, pasticcere della Real Casa Savoia. Ai primi del ‘900 Alassio cominciava ad affermarsi come meta turistica, attirando visitatori, non solo dalle regioni limitrofe, ma anche dall’Inghilterra e dalla Germania. In questo scenario così favorevole, Rinaldo Balzola, fondatore dell’omonima pasticceria, ebbe un’intuizione geniale: inventare un dolce che potesse trasformarsi in un souvenir gastronomico, da gustare e portare con sé al ritorno dalle vacanze al mare. Così, utilizzando le materie prime che aveva a disposizione, creò il Bacio di Alassio.
La sua vetrina era, appunto, il Caffè Pasticceria Balzola, locale storico d’Italia, che per le raffinatezze proposte, attirò gli industriali Motta e Alemagna e persino D’Annunzio e la Duse.
Rapidamente, la produzione si diffuse nelle più importanti pasticcerie di Alassio; alla fine degli anni ’50 e dal secondo dopoguerra, il Bacio di Alassio è citato in varie pubblicazioni che riguardano la città.
E oggi, questo dolcetto è un souvenir obbligato, per chi fa tappa nella cittadina ligure, con il desiderio di soddisfare anche il palato. La ragione del successo dei Baci risiede nella loro storia che ne arricchisce l’intrinseca golosità.
Il bacio di Alassio è di forma ovale, ha colore nocciola/cioccolato e un gusto esaltato dalla presenza di nocciole e cioccolato; l’impasto è morbido e non troppo dolce.
Si presenta con due fragranti semisfere composte da: nocciole autoctone, zucchero, cacao, miele, albume d’uovo. Le due metà sono farcite da una vellutata ganache al cioccolato, uno spesso dischetto, morbido ed omogeneo, in grado da fare da “collante” ai due gusci, realizzato con panna fresca e cioccolato fondente. I gusci vengono uniti rigorosamente a mano l’uno all’altro, a due a due, attraverso la farcitura.