In Liguria è facile raggiungere la montagna in pochi minuti partendo dal mare e viceversa. La particolare conformazione regionale crea ambienti difficilmente osservabili in altre zone, dovuti proprio a questo legame tra queste due realtà. Il Parco del Beigua, in terra genovese è l’area protetta più grande della regione e racchiude diversi di questi ambienti ma non solo. I boschi tipici di montagna come abietine e faggete si affiancano alla macchia mediterranea dando vita a una biocenosi unica.
La fauna del Beigua riflette questa commistione di ambienti: caprioli, cinghiali e lupi sono tra mammiferi presenti ma sono soprattutto gli uccelli a caratterizzare quest’area protetta: sono 155 le specie censite, 86 quelle nidificanti, dagli occhiocotti e le magnanine tipici della macchia mediterranea fino alle specie di alta montagna come calandro e codirossone. Ma in particolare i rapaci rivestono grande importanza: quelli nidificanti come l’aquila reale o il biancone ma anche quelli migratori come lo stesso biancone di cui transita in queste zone l’intera popolazione del centro-sud Italia, oltre a numerose altre specie (https://www.fulldassi.it/amp/birdwatching-migrazione-rapaci/).
Il parco è anche un geosito di notevole importanza tanto che il suo patrimonio geologico è tutelato dall’Unesco e inserito nell’UNESCO Global Geoparks, la lista mondiale dei principali geoparchi. Tra canyon e resti fossili della flora preistorica, spiccano per esempio la barriera collina fossile e gli sferoidi di lerzholite di Sassello.
Per approfondire:
Daniele Capello