Il monastero di Torba deriva da un complesso monumentale longobardo, oggi parte di un parco archeologico dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco immerso nella natura e raccolto intorno ad un’imponente torre con interni affrescati.
Il monastero divenne tale con l’insediamento delle monache benedettine che nell’VIII secolo fecero costruire il monastero e più tardi la piccola chiesa, per circa sette secoli le monache abitarono questo luogo lasciandoci degli affreschi tutt’oggi ancora pieni di mistero ma vediamo perché.
In questo monastero è presente un affresco dove ci sono otto monache immortalate messe in posizione frontale e tutte loro sono accompagnate da otto sante, forse le loro protettrici o forse le loro anime rappresentate nella loro visione celeste.
Eppure se si guarda attentamente questo affresco un particolare salta subito all’occhio, tre di loro sono raffigurate senza un volto.
Ci sono varie spiegazioni per questo fenomeno, la prima può ricondursi all’umidità del luogo che ha fatto scomparire i lineamenti degli affreschi visto che occhi naso e bocca venivano solitamente dipinti sopra l’ovale del volto mantenendo una presa debole. Ma questo non spiega perché gli altri volti siano rimasti integri.
I volti delle monache senza identità sono infatti di un rosa perfetto come se non ci fosse mai stato disegnato sopra un volto.
La spiegazione sembra legata ad una oscura leggenda: pare che mentre veniva realizzato l’affresco tre monache si allontanarono dal monastero, lasciando così incompleti i ritratti, in attesa che venissero completati con l’arrivo di nuove monache cosa che però non avvenne mai perché il monastero fu abbandonato a causa dei troppi pericoli.
Infatti le monache del monastero erano sole ed isolate e con l’unica arma delle preghiere come difesa contro i malintenzionati che uscivano dall’oscurità del bosco per aggredirle, e forse è proprio questa la sorte delle tre monache scomparse nel bosco anche se i loro corpi non furono mai stati trovati.
Per questo alcuni dicono che i loro spiriti stiano continuando a vagare per i fitti boschi di Torba, nel tentativo di rientrare nel dipinto. Quando ci riusciranno, ricorderanno chi sono trovando la loro identità perduta e potranno così finalmente accedere al paradiso.