The Nest – il Nido, La recensione

Un esordio alla regia per Roberto De Feo, con un budget da appena 1,5 milioni di euro (Enorme per una produzione italiana, irrisorio per una produzione americana, che non ha nulla da invidiare ai film horror d’oltreoceano. The Nest – Il Nido si rivela essere, finalmente, l’entrata in campo del cinema italiano nella rinascita dell’Horror che ormai da oltre 10 anni sembra non volersi fermare.

Una trama abbastanza semplice: un bambino, Samuel, è accudito dalla madre e da un’intera famiglia di “parenti” e “conoscenti” all’interno della tenuta di famiglia, Villa dei Laghi. Tutta la famiglia, però, ha inquietanti e strane regole: il mondo esterno non deve essere citato, nessuno può lasciare villa dei laghi e il destino di Samuel è “Seguire il Programma”, ossia imparare come gestire la tenuta e farlo in futuro. Senza mai mettere piedi fuori di casa.

Tutto va più o meno secondo i piani della madre di Samuel, interpretata da una straordinaria Francesca Cavallin, fino a che nella tenuta non viene accolta una giovane ragazzina. Samuel si invaghisce della nuova arrivata e i piani della madre iniziano a cedere come un castello di carte.

La particolarità di questo film è che, fino ad un certo punto, non si capisce dove vuole andare a parare, riuscendo a creare atmosfere terrificanti in maniera estremamente semplice. E anche quando si capisce, più o meno e a 10 minuti dalla fine, cosa sta accadendo, il finale vero e proprio del film lascia un’angoscia incredibile sugli spettatori.

Un cast incredibile, una regia eccezionale e una trama che riesce a reggere perfettamente per tutto il film, speriamo che The Nest sia non solo il primo di una lunga serie di film per De Feo, ma anche il primo di una lunga serie di film italiani che possono competere a livello internazionale ed essere esportati facilmente.

Domenico Attianese

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