Il cortometraggio del regista e creatore Armondo Linus Acosta sarà proiettato dal 10 al 18 aprile 2022 nelle Grotte di Frasassi, grazie alla collaborazione con le Grotte di Frasassi e il Comune di Genga
“The last supper. The living tableau” è ispirato al capolavoro di Leonardo da Vinci “L’Ultima Cena”. Il cortometraggio del regista e creatore Armondo Linus Acosta sarà proiettato dal 10 al 18 aprile 2022 nelle Grotte di Frasassi, grazie alla collaborazione con le Grotte di Frasassi e il Comune di Genga. L’opera vede la collaborazione di tre maestri della cinematografia mondiale premi Oscar: il direttore della fotografia Vittorio Storaro, lo scenografo Dante Ferretti e la decoratrice del set Francesca Lo Schiavo. Dal 15 aprile, in occasione del Venerdì Santo, il Tableau vivant sarà mostrato anche sulla cupola all’interno del Tempio del Valadier (vicino le grotte). Sacralità religiosa e sacralità artistica si incontrano così creando un connubio memorabile. Dall’interno della terra, tra le grandi stalattiti e stalagmiti della meravigliosa scenografia delle Grotte di Frasassi, parte il messaggio di pace di “The last supper. The living tableau”.
La trama
Durante i nove minuti di cortometraggio, girato al rallentatore in un unico piano sequenza, il dipinto prende vita. Si scorgono lentamente gli apostoli, seduti a tavola, in un paesaggio debolmente illuminato. Al centro, si staglia Gesù, nell’atto di benedire il pane ed il vino, mentre annuncia il tradimento da parte di uno di loro. C’è una meticolosa attenzione ad ogni dettaglio, ricostruito fedelmente e messo in risalto dalla luce che sublima la scena proposta. Tutti i particolari dell’opera – datata 1494-1498 e realizzata nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano – sono così esaltati. Nessuno degli attori coinvolti è un professionista: sono tecnici che lavoravano sul set e che sono stati notati da Acosta per la somiglianza con i personaggi raffigurati da Leonardo. L’apostolo Taddeo è impersonato dallo stesso regista. Per i costumi sono stati creati calchi di gesso di supporto, in modo che gli attori potessero mantenere con più facilità le posizioni rappresentate da Leonardo.
Francesco Fravolini