Terremoto giudiziario in Liguria

Che cos’è il reato di corruzione? Reato di corruzione commesso da funzionario pubblico: di cosa si tratta

A seguito degli ultimi fatti di cronaca che hanno coinvolto il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, si sta parlando di reato di corruzione. A un mese dalle elezioni europee, il presidente regionale viene accusato di corruzione per l’esercizio della funzione nonché per atti contrari ai suoi doveri d’ufficio. 

Le conseguenze dell’apertura delle indagini nei suoi confronti hanno portato agli arresti domiciliari. Venerdì prossimo sarà sentito dal Gip (Giudice per le indagini preliminari) durante l’interrogatorio di garanzia. L’inchiesta avviata dalla Procura di La Spezia ha dato luogo ad una decina di misure cautelari. Si ricorda che nel nostro ordinamento l’interrogatorio di garanzia serve per decidere se le misure cautelari adottate dovranno essere confermate nei confronti del soggetto indagato.
Ci chiediamo allora quando un comportamento delittuoso integri il reato di corruzione disciplinato dagli articoli 318 e seguenti del codice penale

La norma punisce chi il pubblico ufficiale che per esercitare le sue funzioni o i suoi doveri riceve indebitamente per sé o per un terzo, del denaro o altra forma di utilità o ne accetta la promessa. In questo caso è punito con la reclusione da tre a otto anni.

La previsione del reato e della sanzione che ne consegue è volta a tutelare gli interessi della Pubblica Amministrazione poiché le funzioni pubbliche non possono essere oggetto di un baratto. Si vuole contrastare il fenomeno dell’asservimento della pubblica funzione agli interessi privati

Il pubblico funzionario accetta un’utilità non dovuta (spesso denaro) al fine di compiere un’attività che rientrerebbe nelle sue normali funzioni (corruzione impropria). Si configura altresì il reato di corruzione come stabilito dall’articolo 319 codice penale quando la dazione viene effettuata da parte del privato per ottenere un atto contrario ai doveri d’ufficio oppure il ritardo o mancato compimento di atto d’ufficio (corruzione propria). In quest’ultimo caso la pena è dai sei ai 10 anni.

Manuela Margilio

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