Scoperta una nuova terapia, combinando la molecola Abemaciclib e la terapia endocrina adiuvante standard, in grado di ridurre del 25,3% la recidiva del tumore al seno rispetto alla sola terapia adiuvante nei pazienti colpiti dalla malattia in fase iniziale (e quindi ad alto rischio di recidiva).
Un risultato straordinario dimostrato dallo studio Monarche, ora in fase 3, condotto su oltre 5.600 pazienti con carcinoma al seno in fase iniziale iniziale HR +, HER2- ad alto rischio. I dati di questa ricerca sono stati presentati al Presidential Symposium del Congresso virtuale 2020 della European Society for Medical Oncology e pubblicati sul Journal of Clinical Oncology. Come osservato da Valentina Guarnieri, professore associato di Oncologia Medica presso l’Università di Padova:
“Questi dati costituiscono una novità decisiva per le persone con un carcinoma mammario in fase iniziale HR +, HER2- ad alto rischio, pari a circa il 20-30% dei 53.500 casi di tumore al seno che si registrano ogni anno in Italia: potenzialmente si tratta di uno dei più importanti progressi nel trattamento di questa popolazione di pazienti negli ultimi due decenni”. L’effetto, infatti, è efficace non solo sulle recidive locali, ma soprattutto su quelle a distanza, responsabili, solitamente, della metastatizzazione della malattia. Un faro di speranza, insomma, per tutte coloro colpite da questa terribile malattia.
Domenico Attianese