Taylor Swift, la pop-star che può cambiare il mondo

Secondo gli analisti politici, Taylor Swift sarebbe capace di spostare il 20% dei voti nelle elezioni Usa 

Secondo Forbies, la rivista statunitense più famosa al mondo su classifiche, cultura, innovazione e lifestyle, Taylor Swift è al quinto posto tra le donne più influenti del pianeta, dietro a Ursula Von der Leyen, Christine Lagarde, Kamala Harris e Giorgia Meloni. Praticamente la prima tra coloro che non si occupano di politica istituzionale. Non solo: gli analisti politici dicono che la pop star può spostare il 20% dei voti alle prossime elezioni in Usa. 

Donald Trump lo sa benissimo, così, un paio di mesi fa, subito dopo la rinuncia a “correre” per rimanere alla Casa Bianca da parte di Joe Biden, a favore di Kama Harris, postava uan foto in cui Taylor Swift, travestita da “Zio Sam”, ovvero il personaggio leggendario che sui manifesti richiamava al reclutamento militare, viene affiancata alla scritta “Taylor wants you to vote for Donald Trump”. In realtà il candidato dei repubblicani ha giocato molto sporco, perchè quella foto, realizzata ad agosto, era stata creata con l’intelligenza artificiale: quindi era una scorrettissima fake. 

Poco meno di un mese dopo, Taylor Swift ha invece comunicato di sostenere la candidata democratica Kamala Harris, perdendo popolarità negli Usa, nel senso che molti repubblicani non vogliono più seguire la carriera dell cantante. Ovviamente questo è stato un fenomeno calcolato e previsto dalla pop star. 

Però diversi analisti sostengono che lo schierarsi da parte di quest’ultima gioverebbe alle percentuali di successo della Harris. 

La Swift si è dichiarata “childless cat lady”, ossia, “gattara senza figli”, espressione usata dal braccio destro di Trump per sottolineare (in senso negativo) che Kamala Harris non ha avuto bambini. 

Bastano queste poche righe per capire come Taylor Swift non sia soltanto un fenomeno musicale, ma un’entità femminile capace di creare influenze in molteplici ambiti: politica, costume, e società.

Il suo nome per esteso è Taylor Alison Swift, è nata a West Reading, un borgo della Pennsylvania, il 13 dicembre 1989. E’ figlia d’arte da parte della famiglia materna, visto che la nonna era cantante d’opera.

Da bambina si appassiona alla musica, grazie al genere Country (cresce ascoltando George Strait, il gruppo Alabama e Dolly Parton). Poi inzia ad interessarsi di poesia, indole che le consentirà di diventare brava autrice di testi di canzoni. 

A dodici anni prende lezioni di canto, si esibisce in alcuni contesti musicali e autoproduce brani, rendendosi così sempre più visibile, al punto che Dan Dymtrow, allora manager di Britney Spears, punta su di lei. 

Da quel momento la carriera di Taylor corre veloce come una biglia su un piano inclinato. Scrive il brano “The outside”, che verrà inserito in un album per giovani talenti americani, sponsorizzato dalla casa di cosmesi Maybelline.

Il suo singolo di debutto tra il grande pubblico è “Tim McGraw”, del 2006, poco dopo esce il suo primo album “Taylor Swift”, contenente undici brani, tra cui “Picture tu burn” e “Our song”.

Nel 2009 c’è il suo primo tour, che prevede concerti in Usa, Canada, Oceania, Europa e Asia. 

La Swift è la cantante dei record: dal 2006 ad oggi ha pubblicato 13 album, vendendo 50 milioni di Lp e 150 milioni di singoli.

Con l’album “Fearless” vince 6 dischi di platino.

Nel 2020 esce l’ottavo album della cantante della Pannsylvania, “Folklore”, che ottiene il record di uscire al primo posto contemporaneamente come album (alla Bill Board 200) e come singolo (con “Cardigan” alla Bill Board hot 100). 

I primati si arricchiscono dei 4 Grammy, ottenuti pert l’abum “Midnights”.

Nel 2023 la rivista Time la proclama donna dell’anno. 

Nel corso degli anni ha saputo rinnovare il proprio stile, passando dal Country ortodosso a quello pop, attraversando veri generi quali, l’Indie Folk, la New Age, la Trance, l’Ambient e l’Elettropop. 

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