I nuovi sport olimpici di Tokyo 2020: il Surf

Terzo capitolo dei nuovi sport olimpici: a Tokyo 2020 esordirà anche il Surf. Uno degli sport più conosciuti al mondo, anche grazie a numerosi film hollywoodiani come “Point break” e “Un mercoledì da leoni“, farà quindi la sua prima apparizione, nella manifestazione sportiva più importante al mondo, tra poche settimane.

La pratica del Surf sembra sia nata nelle isole polinesiane: i primi esploratori di quei mari esotici, come James Cook, raccontavano nel XVIII secolo, di indigeni che sfruttavano assi di legno per galleggiare sull’acqua.

Il surf divenne popolare alla fine del XIX secolo, e grazie all’hawaiano Duke Kahanamoku, si diffuse dalle Hawaii al resto degli Stati Uniti e in Australia, che ora sono le località in cui questo sport va per la maggiore; il boom avvenne poi negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.

Il Surf olimpico, a Tokyo 2020, sarà simile allo Skateboard o ai tuffi, a livello di gara: le evoluzioni degli atleti saranno infatti valutate da una giuria, in base a: difficoltà delle manovre; velocità d’esecuzione; potenza e fluidità dei gesti.

In gara, ci saranno 20 uomini e 20 donne ed è prevista un’unica prova a eliminazione al maschile e altrettanto al femminile.

Si gareggerà dal 26 al 29 luglio, nelle acque oceaniche di Shidashita Beach. Purtroppo, l’Italia non sarà rappresentata da nessun atleta in questa disciplina, in quanto, anche nell’ultimo appuntamento, ai mondiali di El Salvador, non siamo riusciti ad ottenere i risultati minimi per la qualificazione alle Olimpiadi.

Daniele Capello

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