Sulli delle f(x) ennesima vittima di un mondo malato

Cantano, ballano, talvolta si esibiscono anche in complicate coreografie acrobatiche, recitano in film e drama, sfilano sulle passerelle o prestano la loro immagine per sponsorizzare ogni sorta di prodotto, dall’auto di lusso ai cosmetici, dall’abbigliamento ai prodotti alimentari.
Gli idol coreani fanno un lavoro creativo e hanno una vita parecchio movimentata che li porta a fare numerose esperienze anche in giro per il mondo. Ma tutto questo a quale prezzo?
Molti vengono reclutati dalle agenzie quando ancora minorenni, spesso sono bambini, per essere addestrati a diventare delle vere e proprie macchine d’intrattenimento che, indipendentemente dalle loro qualità e inclinazioni personali, devono imparare a saper fare di tutto: dal canto al ballo, dalla composizione all’apprendimento di uno o più strumenti, fino alla recitazione.
Naturalmente quando si entra in questo mondo da bambini si deve rinunciare all’idea di condurre un’infanzia normale e spensierata. Quello che però molti non sanno è che oltre a rinunce e sacrifici che potremmo definire scontati, l’industria dell’intrattenimento coreana nasconde molti lati oscuri. O almeno li celava fino a qualche tempo fa, quando gli scheletri sono diventati troppo numerosi per continuare a rimanere nascosti dentro gli armadi.
Ed è così che  negli anni sono saltati fuori diversi scandali come gli abusi sessuali subiti da alcune aspiranti idol da parte di manager e produttori, i quali spesso inducevano le altre matricole di sesso maschile ad abusare a loro volta delle compagne. Oppure l’esistenza di cataloghi in cui gli idol, sia donne che uomini, sono esibiti come merce con tanto di prezzo per essere affittati per una o più notti al miglior offerente, spesso politici, imprenditori e altre personalità di spicco. Inoltre  vengono indotti a firmare contratti che li vincolano per 7-15 anni a saldare spese di mantenimento all’agenzia, a seguire diete e allenamenti durissimi con pressioni e ricatti morali. Buona parte ha dovuto cambiare i propri connotati per raggiungere un determinato standard di bellezza.
Non tutte le agenzie funzionano in questo modo, ma casi come quelli descritti fanno pensare che tali pratiche siano state (e probabilmente lo sono tuttora) abbastanza diffuse.
Tuttavia, le notizie che continuano a scandalizzare maggiormente la società sono ridicole e insignificanti. Per ragioni sconosciute, se un idol si innamora e frequenta qualcuno, che sia una persona al di fuori del mondo dello spettacolo, un collega o un produttore, i media  montano uno scandalo che spesso finisce col rovinare la carriera e la vita dell’artista.
Oltre a tutto questo, un idol è automaticamente esposto a quello che sembra essere diventato uno dei principali sport nazionali: il cyber bullismo. Se un idol è sulla cresta dell’onda, l’agenzia tende a proteggerlo da ogni attacco vigliacco da parte di persone mentalmente instabili che decidono di sfogare la propria frustrazione perseguitando personaggi famosi con accanimento. Ma quando l’artista è già un “big” e l’agenzia lancia un nuovo idol, gli sforzi e gli investimenti si concentrano sulla nuova gallina dalle uova d’oro e il “big” si ritrova a dover fronteggiare da solo insulti, persecuzioni, minacce di morte, violazioni di account, effrazioni domestiche e quant’altro.
L’odio gratuito a lungo andare ti consuma, ti toglie il sorriso, la speranza e la vita.
Il 15 ottobre Sulli delle f(x) si è tolta la vita a 25 anni. Ci aveva già provato nel novembre del 2016. Non è che l’ultima di una lunga serie, alla quale appartengono anche Kim Jonghyun degli SHINee (27 anni nel 2017), Ahn So Jin (22 anni nel 2015), U;Nee (25 anni nel 2007) e altri.
Molti altri idol combattono quotidianamente la depressione e/o hanno già tentato il suicidio, come l’ex membro delle KARA Goo Hara o Taeyeon delle Girl’s Generation. Eppure la società coreana tende ancora a sottovalutare e stereotipare un fenomeno per il quale detiene il record mondiale.

Yami

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