Strage di animali a Dubai per l’Expo 2021-2022

Per quale valore etico e sociale verrà ricordato il prossimo Expo 2021 di Dubai (1º ottobre 2021-31 marzo 2022), la cui realizzazione è costata il disonorevole prezzo della morte di migliaia di cani e gatti randagi?
Mohammed bin Rashid Al Maktoum, sceicco dei sette Emirati Arabi Uniti, dopo aver fatto sterminare migliaia di animali utilizzando i cosiddetti Kill Shelters, ovvero rifugi dove gli animali vengono rinchiusi e uccisi, oppure abbandonandoli nel deserto e lasciati morire di fame e di sete, si sentirà più civile nella sua modernissima nazione dove, con la ricchezza di cui dispongono, potevano trovare altre mille soluzioni?
Un uomo certamente potente e pieno di titoli, essendo vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, nonché membro del Consiglio Supremo ed emiro di Dubai, ma evidentemente non di grazia essendosi ora macchiato di animalicidio.
Dopo quanto accaduto, lo sceicco, del quale si dice scrive poesie, troverà più belle ispirazioni? Il suo paese sarà guardato con maggiore ammirazione dagli altri Stati del mondo? E le strade di Dubai, rosse del sangue di poveri innocenti saranno più urbane agli occhi dei 192 Paesi che parteciperanno all’Expo 2021?

Sa, signor emirato, cosa si chiede la persona comune, quella che vive con la fatica del proprio lavoro, per esempio il postino, l’imbianchino, il fornaio, il ferroviere, il falegname, il calzolaio, mestieri che da voi sappiamo non esistono più o stanno scomparendo? Lascio a Lei libertà di immaginare. Ma non perché queste categorie di cittadini si distinguono per essere, come chi scrive, animalisti, ma perché si sentono indignati nell’apprendere simili  notizie. Come mai? Perché gli animali si amano in quanto esseri viventi e che si distinguono dall’uomo solo perché hanno un corpo differente. Siamo tutti figli di Jhavé o, come preferisce, di Allah. Il Dio che ci accomuna vede che la terra consegnataci non gira per effetto dell’amore che ci ha raccomandato debba esserci tra gli uni e gli altri, ma gira, purtroppo, per effetto delle istituzioni che taluni uomini vorrebbero ancora confermare in base alla razza, al sesso, alla singola fede religiosa e loro tradizioni. Ed è esattamente il contrario di quanto Lui auspicava quando ha emanato il creato: forse ci ha concesso un libero arbitrio che in chiave di saṃsāra pagheremo molto duramente. 
Sicuramente è troppo tardi per un mea culpa in terra Expo, ma ne parliamo per evitare che altri potenti in analoghe situazioni scelgano soluzioni più lodevoli, eticamente parlando.
L’Esposizione Universale 2021-2022 non avrà posto nella storia per l’affluenza dei previsti 25 milioni di visitatori, ma perché il sacrificio degli animali immolati per “Collegare le menti, creare il futuro”, questo è il tema dell’Expo 2021, non potrà passare inosservato ai posteri.
Sì, siamo indignati di questi fatti e non tacciamo, così come non tacciamo per le stragi di Yulin, Gadhimai o di altre, perché tutto quello che in natura palpita è perché ha un cuore.
Oltre ai soldi, da quelle parti in quali banche verrebbero depositati i preziosi battiti di un cuore che ama ogni essere vivente come se stesso?

Bruno Cimino

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