STRAGE: 19 bambini, due maestre e la propria nonna, uccisi da un 18 enne in Texas. L’America delle armi facili

Ancora una volta, la furia insensata omicida incontra la facilità del grilletto americano. Ancora una volta, vite spezzate per leggi che evidentemente non tutelano la collettività. Ancora una volta, la lobby delle armi negli USA non si fa carico della propria responsabilità.

Negli Stati Uniti sono registrate più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno.

L’America sotto shock per la strage del 24 Maggio alla scuola elementare di Uvalde, in Texas ad opera di Salvador Ramos, 18 anni, con il fucile da lui posseduto.

Le vittime della strage sono diciannove bambini e due adulti, di cui un insegnante, uccisi a sangue freddo in classe da un ragazzo di 18 anni, Salvador Ramos. 

Il killer è un diciottenne senza precedenti penali, in assenza di problemi mentali noti.  L’unico campanello di allarme era su Facebook, dove aveva scritto 30 minuti prima di raggiungere la scuola: “sto per sparare a mia nonna”. Successivamente ha scritto: “ho sparato a mia nonna”. Poi 15 minuti prima della strage aveva aggiunto: “sto per sparare in una scuola elementare”. 

Nella corsa omicida, infatti, il killer ha sparato dapprima al volto della nonna, fugge in macchina subendo un incidente di auto vicino alla Robb Elementary School. Sceso dall’auto con fucile e giubbotto antiproiettile, ha cercato di entrare nella scuola superando il blocco di alcuni agenti: una volta nell’edificio ha aperto il fuoco in alcune classi. Il ragazzo è poi stato fermato dalla polizia che lo ha ucciso sul posto. 

 Joe Biden si rivolge agli americani e al Congresso con un appello sulle armi: “Possiamo e dobbiamo fare di più. E’ il momento di trasformare il dolore in azione e di affrontare la lobby delle armi. Non venitemi a dire che non possiamo avere un impatto su queste carneficine”, aggiunge. Gli fa eco la vicepresidente Kamala Harris: “Quando è troppo è troppo, ora bisogna agire”. Anche Barack Obama chiosa “ Siamo arrabbiati, il nostro Paese è paralizzato non dalla paura, ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie. E’ scaduto il tempo per agire, per qualsiasi tipo di azione”.

Il presidente americano e la first lady voleranno in Texas per incontrare le famiglie delle vittime della sparatoria nella scuola di Uvalde.

La potente lobby pro-armi NRA rifiuta ogni responsabilità nello spaventoso massacro del Texas, sostenendo si tratti di “atto di un criminale isolato e disturbato”.

Di Ramos si sa ancora poco. Sul suo account Instagram il killer aveva postato un selfie e foto di armi, inclusa una con due fucili uno accanto all’altro. Non è chiaro se si tratta delle armi usate per la strage. Quello che si sa è che il ragazzo per il suo 18mo compleanno ha acquistato due fucili.

Prossima è la convention annuale della National Rifle Association, la potente lobby della armi, per venerdì a Houston, nel Texas che piange ora i bimbi uccisi, ove interverrà Donald Trump e il governatore dello stato Greg Abbott sul quale si stanno concentrando le critiche per aver ammorbidito recentemente l’accesso alle armi e in un suo tweet del 2015  di sollecito: “E’ imbarazzante. Il Texas è solo secondo dietro alla California per gli acquisti di armi nuove. Muovetevi”.

Anche il papa Francesco in un appello al termine dell’udienza generale ha manifestato il suo dolore. ” E’ tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi! Impegniamoci tutti perché tragedie così non possano più accadere”.

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