Siria, Coopi lancia una raccolta fondi

Per far fronte alle necessità immediate, organizzare nuove distribuzioni, sostenere le azioni di intervento umanitario a favore della popolazione 

«Siria: circa centomila persone sono rimaste senza una casa ad Aleppo. È il primo bilancio del terremoto che il 6 febbraio 2023 ha fatto tremare la terra colpendo il Nord del Paese in guerra e la vicina Turchia». A stimare il numero è l’organizzazione umanitaria Coopi, Cooperazione Internazionale, operativa a sostegno della popolazione nell’area, dove è presente da 5 anni. «La situazione è emergenziale in ampie zone, mentre il bilancio globale dei morti ha superato quota 37mila, di cui oltre 31mila in Turchia e più di 5.700 in Siria. Coopi ha prestato i primi soccorsi a 4.500 uomini, donne, bambini e anziani, che hanno trovato riparo in 10 rifugi come scuole, chiese e moschee nelle aree di Kallaseh, Saif Aldauleh, Alneil Street, Jamilie, Sulayman Alhalabi, Bouston Alqasser, Qadi Askar. Coopi, mentre gli interventi proseguono, ha fornito sino a oggi 500 coperte, 400 kit igienici (uno per famiglia), 800 lampade solari, 400 presidi medicali tra cui sedie a rotelle e stampelle, supporto psicologico a circa 1.500 persone».  

Appello per raccolta fondi

Coopi è in prima linea per aiutare la popolazione ma lancia un appello. Per far fronte alle necessità immediate e organizzare nuove distribuzioni è necessaria una raccolta fondi per sostenere le azioni di intervento umanitario a favore della popolazione. Si può donare a Coopi con la causale “Emergenza terremoto” in questo modo: on line: https://dona.coopi.org/terremotosiria/; con bonifico bancario (Banca Popolare Etica – IBAN IT89A0501801600000011023694); con bollettino postale (c/c 990200 intestato a COOPI).

La situazione sociale

«Secondo i dati rilasciati dal ministero della Salute siriano, al 13 febbraio le persone colpite dal terremoto erano ormai 7,2 milioni, di cui oltre 2 milioni nel governatorato di Aleppo. Qui 56 edifici sono crollati completamente, mentre un numero imprecisato di costruzioni è danneggiato o in procinto di collassare. Nella città di Aleppo, si stima che 18.500 famiglie abbiano trovato ricovero nei rifugi messi a disposizione dalle autorità locali e religiose».

Francesco Fravolini

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