MODENA – Si è chiusa una edizione del Festivalfilosofia dai risultati eccezionali. L’affluenza straordinaria è stata sotto gli occhi di tutti. Modena, Carpi e Sassuolo sono state ancora una volta capitali della filosofia. Sono soddisfatti gli organizzatori. “Si nota un pullulare di gente, la città è veramente piena. Anche il programma creativo ha visto una partecipazione molto importante”, hanno detto in conferenza stampa.
“A volte la partecipazione è stata il doppio dei posti disponibili”, riportano inoltre.
I numeri non sono noti (almeno nel momento della conferenza stampa di chiusura dato che il Festival è proseguito anche dopo), ma non è possibile sminuire in alcun modo il fatto che anche quest’anno il Festivalfilosofia sia stato un’enorme calamita per gli appassionati di ogni età.
Il pubblico del Festival che ha riempito piazze e vie delle tre città si è dimostrato, a detta degli organizzatori, “estremamente educato”. Noi non possiamo che confermarlo. D’altra parte chi si appassiona di cultura tendenzialmente è educato. E forse è anche questa l’importanza di Festival come questi: riportare l’educazione e la cultura in un’epoca in cui valori importanti si stanno perdendo.
Il tema del prossimo anno sarà “Psiche”
È il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ad annunciare il tema della prossima edizione che si terrà dal 13 al 15 settembre 2024. “Psiche”, sarà il filo conduttore del prossimo anno. Una “parola dalla lunga storia che a lungo si è tradotta come anima”, viene descritta in Sala Stampa.
Ovviamente, come dice Massimo Cacciari, filosofo del Comitato Scientifico del Festival, “gli spunti sono infiniti”. “Psiche – prosegue Cacciari – ha una radice che indica il soffio, il respiro”.
Barbara Carnevali annuncia già che un tema che sarà affrontato nel 2024 sarà “quello della salute mentale”.
Per Daniele Francesconi, direttore del Festivalfilosofia “c’è una connessione tra la psiche e il corpo che non possiamo dimenticare”.
Un Festival di sinistra?
Veniamo allo scambio di battute che c’è stato in Sala Stampa con i cronisti.
Viene posta una domanda relativa ai “big” che sono sostanzialmente tutti di sinistra e, in gran parte, appartenenti al quotidiano La Repubblica. Analisi oggettiva, basta pensare a Umberto Galimberti o a Massimo Recalcati. Saranno presenti nelle prossime edizioni personaggi provenienti da altre scuole di pensiero? “Dei fascisti no, degli altri discutiamo”, è la risposta che arriva dall’altra parte del tavolo. “Molti dei nostri relatori sono qui perché sono specializzati sul tema”, proseguono.
Cacciari invita a fare dei nomi di persone dimenticate o, comunque, che potrebbero essere invitate.
Prendiamo la parola e facciamo il nome di Marcello Veneziani.
“Marcello Veneziani è un mio carissimo amico”, risponde Cacciari che poi prosegue affermando che “in un tema come quello del prossimo anno il nome di Marcello Veneziani ci può stare benissimo”.
Francesco Natale