La situazione vissuta all’Istituto Comprensivo “Terre del Reno”, secondaria di primo grado in provincia di Ferrara. Il racconto di Caterina Turchi, professoressa di lettere presso l’Istituto. Il lockdown è stato un periodo storico nel quale i giovani hanno pagato un prezzo molto alto a causa delle restrizioni adottate per prevenire la diffusione del contagio del Covid.
La scuola con la didattica in presenza registra diversi problemi: si devono rispettare le misure di sicurezza per prevenire la diffusione del contagio del Covid. Sono tutti d’accordo nel riprendere le lezioni a scuola perché gli studenti devono avere un momento di socializzazione con i loro compagni. Il lockdown, misura adottata per fermare la diffusione del contagio del Covid, è stato un periodo storico nel quale i giovani hanno subito pesanti disagi sociali a causa delle restrizioni adottate dal governo. Ed è proprio per questo motivo che è necessario riaprire le aule delle scuole anche se è difficile convivere con questa emergenza sanitaria, la quale costringe studenti e professori a interrompere frequentemente le lezioni.
Didattica penalizzata
«Richiede molto tempo rispettare le misure di sicurezza. La didattica è fortemente penalizzata perché queste precauzioni incidono negativamente, commenta Caterina Turchi, professoressa di Lettere all’Istituto Comprensivo Terre del Reno, in provincia di Ferrara». Nel racconto dell’insegnante c’è la realtà quotidiana vissuta dagli studenti e i disagi che incidono durante le lezioni. «La didattica a distanza è molto meglio perché agevola gli studenti e tranquillizza genitori e insegnanti sulla possibile diffusione del contagio del Covid. Personalmente avrei proseguito la didattica a distanza almeno fino al primo quadrimestre dell’anno scolastico 2020-2021. Con la didattica a distanza è assente il rapporto diretto ma è bene sottolineare che con queste misure di sicurezza si perde tempo e concentrazione. Un esempio. Ogni 40 minuti di ogni ora di lezione bisogna fermarsi per dare la possibilità a un maschio e a una femmina di andare in bagno».
Il valore aggiunto del digitale
Il lockdown è stato un periodo difficile per la scuola italiana anche se è importante considerare il risvolto positivo della situazione, la quale ha costretto a conoscere gli strumenti digitali che magari venivano usati soltanto per gioco oppure per passatempo. È stata un’occasione per approfondire in maniera più specifica il mondo digitale e capire di conseguenza il funzionamento di molti device. «Per me è stato un momento nel quale ho conosciuto la tecnologia – commenta Caterina Turchi – mentre i ragazzi mi hanno insegnato molte peculiarità del digitale. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza perché ha salvato il normale svolgimento delle lezioni, assicurando la conclusione dell’anno scolastico. Si può discutere sulla modalità della didattica a distanza oppure su quella in presenza ma è fondamentale ricordare sempre l’importanza del digitale che è senza dubbio una risorsa da valorizzare. Sarebbe interessante adottare un sistema misto tra didattica a distanza e quella in presenza. Per fare ciò servono strutture adeguate, dispositivi e linee didattiche per supportare questa nuova didattica. Sarebbe auspicabile anche un raccordo tra le Istituzioni territoriali».
Francesco Fravolini