Sanità: decreto legge liste d’attesa, di cosa si tratta

novità in tema di Sanità con l’iter di conversione in legge del decreto legge liste d’attesa

Novità in tema di sanità. Le liste d’attesa sempre più lunghe per ricevere una prestazione di carattere sanitario da parte del servizio pubblico sono diventate un problema insostenibile del quale si sta molto parlando in questi giorni e che crea scontri all’interno delle forze politiche. Il DL liste d’attesa è passato al Senato e martedì 23 luglio approderà alla Camera per arrivare al voto finale. Il termine per convertire il provvedimento in legge è il 6 agosto quindi possiamo dire che siamo ormai giunti alle battute finali. Ma facciamo un passo indietro per ricordare che il Decreto Legge liste d’attesa in procinto di conversione, sia pure con alcuni emendamenti, ha iniziato il suo iter i primi di giugno quando è stato varato dal Consiglio dei Ministri per mettere a punto delle strategie finalizzate a ridurre i tempi delle prestazioni sanitarie pubbliche. 

Siamo quindi giunti alla tappa finale di questo percorso e con le variazioni apportate all’articolo 2 salta il controllo diretto sulle Regioni in merito alle liste d’attesa, secondo quella che invece era stata la previsione originaria per arrivare all’obiettivo del taglio delle lunghe liste a discapito della salute del cittadino. Le variazioni sono dovute agli emendamenti presentati dall’opposizione. 

La norma viene riformulata a causa della manifesta contrarietà espressa più volte dalla Conferenza delle Regioni. Ecco che non saranno più consentite verifiche dirette da parte del Ministero della Salute sui servizi sanitari e sui tempi di attesa. Saranno le regioni stesse, attraverso il Ruas (responsabile unico dell’assistenza sanitaria) ad effettuare controlli ed interventi correttivi. Al Ministero non spetterà più il compito di vigilare in merito al corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste. Si è voluto così evitare che venisse meno la competenza delle Regioni a seguito del controllo da parte dell’autorità centrale.

Attenzione. Qualora vi siano gravi inadempienze o irregolarità e ritardi oltre misura il Ministero potrà attivarsi tramite l’Organismo di vigilanza da istituire presso il ministero stesso.

Manuela Margilio

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