Sangue ed identità: la bufala dell’ astroematologia

Inquadrare tutto in una tabella di giudizio, una serie di parametri di riferimento, dà tanta sicurezza. Tutti vorremmo che la realtà fosse o bianca o nera in modo che ci sia subito chiaro come stanno le cose. Se una persona è affidabile o no. Sapere come siamo davvero, quali sono i nostri talenti più autentici…Perché questo mondo fatto di sfumature di grigio crea davvero insicurezza ed ansia…Per questo sono nate “scienze” e credenze come l’astrologia e la fisiognomica. Tra di esse vi è anche il convincimento che i gruppi sanguinei siano legati a particolari tratti identitari. Per cui conoscendo che tipo di sangue scorre nelle vene di un individuo sarebbe possibile cogliere dei tratti della sua personalità. In Giappone, dove ha molto successo, la disciplina che studia tutto questo si chiama ketsuekigata e la si può definire una sorta di astrologia del sangue. La presunta base “scientifica” della disciplina è legata all’idea che ogni gruppo sanguigno è determinato dal DNA e dunque la sua natura rifletta quella delle componenti genetiche di ciascuno di noi. Altro concetto fondamentale è che siccome il sangue attraversa tutti i nostri organi, cervello compreso, influenzi il loro funzionamento e dunque la nostra personalità. Queste presunte basi scientifiche non sono effettivamente del tutto infondate se pensiamo che diverse ricerche scientifiche forniscono prove oggettive riguardo il fatto che i vari gruppi sanguigni influenzino il funzionamento degli organi del corpo umano in relazione a svariati fattori (per fare un esempio). Da qui a pretendere di ricavare dei profili della personalità dai vari gruppi sanguigni la distanza è comunque tanta, troppa. Secondo questa credenza il gruppo A designa persone calme, leali e sincere; il B quelle dinamiche, intraprendenti ed egocentriche; lo 0 i generosi, pacifici e ottimisti…e così via. Ovviamente il tutto è poco credibile, la personalità di un individuo è qualcosa di estremamente complesso e determinato sia da fattori biologici che ambientali e questo è stato chiaramente provato da numerose indagini psicologiche e pedagogiche.

Glenda Oddi

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