Piccolo gioiello di epoca medievale nell’Abruzzo interno.
Ad Isola del gran Sasso, un piccolo paese in provincia di Teramo presso le pendici del monte omonimo, sorge una chiesa ancora poco nota, dalla suggestiva origine medievale, San Giovanni ad Insulam. L’analisi della struttura (murature e rilievi) porta ad ipotizzare una sua datazione a cavallo tra XI e XII secolo, mentre il documento più antico che la menziona
risale al 1184 e riguarda un contenzioso tra il vescovo di Penne e il monastero di San Quirico presso Antrodoco per il suo possesso. Inoltre la presenza al suo interno di una lastra lavorata con nodi di Salomone e quadrati risegati lungo le diagonali, probabilmente un’antica transenna, databile tra il VII e l’VIII secolo, attesta la presenza in loco di una chiesa
ancora più antica di cui quella attuale fu probabilmente la ricostruzione.
La struttura ha un impianto basilicale, caratterizzato da tre navate scandite da arcate su pilastri che si concludono in un arco trionfale, che segna l’inizio dell’area presbiteriale terminante in un abside. La forte sopraelevazione di questa stessa area suggerisce la presenza della cripta sottostante, dotata di un impianto quadrangolare con volte a crociera costolonate poggianti su capitelli squadrati e colonne; sul fondo, anche qui, troviamo un abside. La cripta si data all’XI secolo ed è edificato con conci in pietra grossolanamente squadrati, al contrario di quelli che formano la struttura superiore, di forma più regolare, cosa che fa ipotizzare una sua realizzazione di qualche decennio più recente rispetto la cripta. Camminando attorno alla struttura, dall’osservazione delle murature, appare chiaro che la fabbrica ha avuto diverse fasi costruttive. Si
affiancano e sovrappongono, infatti, lacerti di mura realizzati con conci di diverse dimensioni e grado di finitezza.
La facciata è caratterizzata da suggestivi rilevi medievali che si concentrano ai lati ed al di sopra del portale, raffiguranti girali vegetali, animali, figure mostruose e il caratteristico motivo ad intreccio delle decorazioni architettoniche di questo periodo storico. Il rilievo si mantiene ancora molto basso suggerendo una loro datazione a cavallo tra la fine dell’epoca
altomedievale e l’inizio di quella bassomedievale. Il coronamento della facciata è piatto e una cornice di archetti pensili percorre tutta la zona sommitale delle pareti esterne della struttura.
Accanto alla chiesa, emergono suggestivamente tra la vegetazione, i resti della antica struttura monastica che sorgeva presso di essa.
Glenda Oddi
Bibliografia:
-S. Gallo, San Giovanni ad Isulam, in La Valle Siciliana o del Mavone, Documenti dell’Abruzzo Teramano, I, 1, L. Franchi Dell’Orto (ed), Roma 1983, pp.235-260.
-P.F. Kher, Umbria, Picenum, Marsia, Vol. IV, Italia Pontificia, Berolini 1909, p.27.
-A. R. Staffa, S. Pannuzi, Una fonte per la ricostruzione del quadro insediativo e del paesaggio nell’alto medioevo: presenze monastiche nell’Abruzzo Teramano, VI, 1, L. Franchi dell’Orto (ed), Pescara 2003, pp.36-49.