by Bruno Cimino
Sabrina Aureli è un’artista italiana, vive in Francia ed è cittadina del mondo. A nostro avviso, la sua arte non ha confini se non quelli di essere definita scuola pittorica a sé che potremmo battezzare “Aurelina”. Ma ci preme esplorare quella inestimabile ricchezza delle opere che la contraddistinguono tra le migliaia di tele di tanti altri autori che quotidianamente esaminiamo.
È condivisibile la sua dichiarazione: “Volo, sogno e libertà permeano ogni mia creazione”, tanto da permetterci di avvicinarla a un moderno surrealismo inserito nella cultura dell’immediatezza espressiva. Ma che cosa è l’immediatezza espressiva?
Nei primi anni ’70 mi trovavo a Parigi, affascinato dal richiamo della vita che si svolgeva in questa città, in cui confluivano identità sociali provenienti da tutto il mondo. Un giorno, al Centre Pompidou, dentro una sala, m’imbattei in un folto numero di visitatori che, seduti su delle panche, guardavano dei dipinti. Mi avvicinai e vidi delle opere, di circa quattro metri per due, appese alle pareti, che ritraevano schizzi di pennellate con varie sfumature di colori in orizzontale, niente altro.
In quel momento capii cosa fosse (per me) l’arte. O meglio ancora cosa non fosse e ancora più esattamente quando un’opera possa essere ritenuta tale.
Si è artisti quando l’autore trasmette emozioni a chi guarda, ascolta o legge un’opera. Che si tratti di un brano musicale, un libro, un film, una scultura o un dipinto è quel brivido che si impossessa del pubblico, che ne stabilisce il rapporto. Dunque, non sempre è lo stile che determina la popolarità di un’artista, spesso è il messaggio contenuto nell’opera che entusiasma, affascina e fortifica lo spirito, oppure no.
Sintetizzando: il valore di una produzione artistica viene determinato dall’apprezzamento soggettivo.
Sabrina Aureli rientra a pieno titolo in questa personale disamina. Un metodo (probabilmente non ratificato dai parametri ufficiali sulle quotazioni di un’opera d’arte) per identificare non tanto il valore commerciale delle sue creazioni utili al mercato, quanto la qualità espressiva dei contenuti rappresentati che all’occhio del visitatore allietano lo stato d’animo.
Siamo tutti alla ricerca di una purificazione spirituale rispondendo ai suggerimenti dell’inconscio che si tramutano in consapevolezza nell’atto del contatto.
“Quando i poeti sognavano gli angeli”, “Luce”, “Nereidi”, “L’infinito”, “La pennichella”, “Uno sguardo sul mondo”, “L’estate” sono alcuni tra i tanti lavori “Aurelini” che confermano la tesi sopra espressa. Ma chi non la condivide offre una ragione in più per essere d’accordo che le preferenze ci distinguono. Insomma, infinite e variegate sono sia le aspettative che gli indirizzi culturali in grado di appagare anche le persone più esigenti.
Nell’Olimpo dove risiedono le immortali creazioni artistiche, Sabrina Aureli è presente con merito e siamo in molti a ringraziarla di esistere.