La Royal Albert Hall è forse la più famosa tra le sale da concerto di Londra. Ubicata nel quartiere di South Kensington, è separata dall’Albert Memorial – altro edificio dedicato al principe Alberto, consorte della Regina Vittoria del Regno Unito – dalla trafficata Kensington Gore.
Fu concepita dal principe Alberto, dopo la Great Exhibition di Londra del 1851, e in seguito alla prematura scomparsa del suo promotore, fu portata a compimento da un suo stretto collaboratore, Henry Cole, il quale, ispirandosi agli anfiteatri romani, incaricò il Royal Engineer di costruirla.
Nel 1867, la regina Vittoria pose la prima pietra dell’opera che, inizialmente, era stata pensata per ospitare circa 30.000 spettatori, ridotti poi a 7.000, per motivi finanziari; oggi scesi ulteriormente a 5.500, per motivi di sicurezza.
L’edificio si caratterizza per i suoi caratteristici mattoni rossi, circa sei milioni, ed è sormontato da un tetto a cupola di ferro e vetro. Inaugurato nel 1871, diede subito dei problemi, a causa della cupola che con la sua struttura provocava fenomeni di riverbero, risolti solo nel 1949, con la sostituzione della cupola di vetro con una in alluminio e materiale fonoassorbente e poi, negli anni settanta, con l’installazione di dischi acustici sospesi al soffitto che eliminano la rifrazione del suono.
Quando fu inaugurata, la Royal Albert Hall, al suo interno, ospitava un organo che, per quell’epoca, era il più grande del mondo, successivamente, lo strumento fu ampliato e migliorato a livello tecnico, rimanendo però il più grande del Paese.
La sala del grandioso edificio ospita e ha ospitato eventi un po’ di tutti i generi: dai musical ai balletti, ai festival, alle gare di ballo e persino un circo Il Cirque du Soleil.
Al suo interno si sono esibiti artisti come Muse ed Eric Clapton.
Benedetta Giovannetti