Rivelazioni del Giro: Antonio Tiberi

In un panorama ciclistico maschile su strada in difficoltà, il Giro d’Italia 2024 ha mostrato qualche segnale positivo. Premessa: mancavano, è vero, molti corridori di prima fascia, ma il quinto posto finale di Antonio Tiberi può essere un ottima ripartenza dopo l’addio di Vincenzo Nibali, ultimo grande corridore nostrano nelle corse a tappe. 

Non a caso molti opinionisti considerano Tiberi l’erede designato del siciliano, che ci ha regalo grandi vittorie (uno dei “magnifici sette” a conquistare tutti e tre i grandi giri in carriera) ma è maturato tardi. Tiberi ha in comune in effetti buone capacità da cronoman (campione mondiale juniores) e doti di scalatore, tutte naturalmente da affinare per poter competere per la vittoria finale di una grande corsa a tappe. Ha avuto in questo Giro una giornata di piccola crisi a Livigno e una di problemi tecnici (doppia foratura sulla salita di Oropa) che gli hanno fatto perdere minuti importanti, ma ha anche denotato capacità di reazione e buona tenuta fisica sulle tre settimane. La tenuta mentale è una dote importante per un giovane che ha già superato i noti problemi giudiziari a San Marino lo scorso anno che lo avevano anche lasciato senza squadra per qualche mese. 

La sua età, 23 anni tra pochi giorni, è dalla sua, anche in un ciclismo di campioni sempre più precoci. Il corridore della Bahrain Victorious al Giro si è aggiudicato la maglia bianca di miglior giovane e ora dovrà confermarsi ad alti livelli centrando anche qualche vittoria in più: finora infatti ha conquistato un solo successo da pro, una tappa del Giro d’Ungheria 2022.

Daniele Capello

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