Rischio carestia in Africa

Sono mesi ormai che il coronavirus sta monopolizzando l’informazione, ma esiste un mondo anche all’infuori di esso che prosegue. Uno dei casi più eclatanti degli ultimi giorni è l’invasione delle locuste in Africa. “Siamo terrorizzati dalle locuste, quando atterrano sul nostro terreno lo devastano totalmente” spiega Yoweri Aboket, contadino di un villaggio ugandese al confine con il Kenya.
Bisogna precisare che un raccolto mancato, da queste parti significa fame e carestia.
Negli ultimi mesi nubi di locuste hanno coperto i cieli del Corno d’Africa, abbattendosi come vere e proprie tempeste sulla vegetazione della zona. Uno degli attacchi più violenti degli ultimi decenni che sembra destinato a essere superato da una nuova ondata, ben più massiccia.
Infatti, secondo le stime dell’agenzia Onu per l’alimentazione e l’agricoltura, il numero i questi insetti potrebbe aumentare di 20 volte, in base alle uova deposte che incominciano a schiudersi.
“Dobbiamo agire ora per evitare il peggio” ha dichiarato John Karongo, agronomo della Croce Rossa. Purtroppo ad aggravare la situazione già complessa sta arrivando anche a queste latitudini il Covid-19. Per ora i casi registrati sono ancora pochi, ma sono destinati a crescere in modo esponenziale come negli altri Paesi.
Per il momento tutti i Paesi sotto la minaccia, sono stati invitati a usare eLocust3, un’app che registra e trasmette via satellite dati in tempo reale. Purtroppo però il virus sta influenzando la consegna di pesticidi e irroratori, “la nostra priorità è quella di scongiurare l’esaurimento delle scorte in ogni Paese. Sarebbe un disastro per le popolazioni rurali: i loro mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare dipendono dal successo della nostra attività” ha concluso Cyril Ferrand, capo del team di resilienza Fao per l’Africa orientale.
Anche questa sciagura però non è casuale, come ricorda il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: “C’è un legame tra il cambiamento climatico e la crisi senza precedenti dell’invasione di locuste che affligge l’Africa orientale. Mari più caldi significano più cicloni che generano il terreno fertile ideale per le locuste”.

Riccardo Pallotta

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