La bella notizia è arrivata pochi giorni fa: il 2 giugno 2020, in coincidenza con le celebrazioni per la Festa della Repubblica, riaprirà i battenti la mostra Raffaello 1520-1482 (già 5 marzo-2 giugno 2020). Era stata inaugurata il 3 marzo scorso alle Scuderie del Quirinale a Roma mentre le dense nubi scure del Covid-19 si stavano addensando su tutta l’Italia e sul mondo intero. L’evento si protrarrà sino al 30 agosto prossimo con orari estesi, dalle 9:00 alle 22:00, per permettere l’afflusso scaglionato a tutti gli amanti, gli estimatori e gli studiosi del celebre Urbinate.
Si trattava, all’origine, di un avvenimento che doveva rappresentare l’apogeo delle celebrazioni mondiali indette per il cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, avvenuta a Roma il 6 aprile del 1520, alla prematura età di 37 anni, stroncato da una misteriosa febbre, ed invece questo momento tra i più attesi era diventato “dormiente” dopo soli tre giorni per via del decreto emanato dal Consiglio dei Ministri con le misure da adottare, su tutto il territorio nazionale, per contenere il propagarsi dell’epidemia.
Pochi i fortunati che erano riusciti a visitarla.
“Ricominciamo. Riapriamo le porte delle Scuderie del Quirinale pronti ad accogliere i visitatori nelle più scrupolose condizioni di sicurezza, offrendo allo stesso tempo l’opportunità di fruire di tanta bellezza e ritrovare in essa la forza per ripartire”, ha dichiarato Mario De Simoni, Presidente e A.D. Ales – Scuderie del Quirinale.
La chiusura della mostra aveva rappresentato un durissimo colpo per gli organizzatori (l’esposizione è stata realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi, con la curatela di Marzia Faietti e Matteo Lafranconi, con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro; inoltre hanno collaborato al progetto la Galleria Borghese, il Parco Archeologico del Colosseo e i Musei Vaticani), gli addetti ai lavori e il pubblico nonostante le Scuderie del Quirinale l’avessero resa visitabile “virtualmente”, con contenuti digitali di cui il pubblico aveva potuto beneficiare sui social riscuotendo un grande successo.
Articolato secondo un’idea originale, l’itinerario propone un percorso a ritroso, come si vede già nel titolo dell’evento, attraverso un incalzante flash-back dell’avventura creativa di Raffaello, da Roma a Firenze, da Firenze all’Umbria, fino alla nativa Urbino.
Si possono ammirare oltre 200 opere di cui 120 realizzate dall’artista quali “La Madonna del Granduca” e “La Velata” (Gallerie degli Uffizi), l’ “Estasi di Santa Cecilia” (Pinacoteca di Bologna), la “Madonna d’Alba” (National Gallery di Washington), il “Ritratto di Baldassarre Castiglione” e “l’Autoritratto con un amico” (Louvre), la “Madonna della Rosa” (Prado) e, per la prima volta messi a confronto nello stesso luogo, i ritratti dei due papi cardine del successo romano di Raffaello, ovvero quello di Giulio II (National Gallery di Londra) e quello di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi (Uffizi). In tali capolavori il visitatore può contemplare, a distanza di cinquecento anni, la perfezione e l’armonia dell’arte di Raffaello, ispiratrice di dettami a tutta la cultura figurativa occidentale che lo considera un modello imprescindibile.
Così, il pubblico di Roma, orfano purtroppo di quello mondiale, attende con gioia e trepidazione di assaporare gli splendidi lavori dell’architetto della fabbrica di San Pietro.
Bruna Fiorentino