Greta Thunberg, la paladina degli ambientalisti, ha registrato i marchi “Greta Thunberg” e “Fridays for future”. Non certo una mossa dettata dalla voglia di arricchirsi o di trasformarsi in un’avatar del mercato, ma una sorta di protezione. Questo perché, come ha dichiarato la giovane attivista su Instagram, teme che il suo nome e il nome delle manifestazioni possano essere utilizzati per motivi poco etici, per accreditarsi con artisti e politici o per fare soldi.
Ad alcuni è sembrata un’esagerazione, per il semplice fatto che, al momento, non ci sono aziende che hanno usato questi due nomi per campagne di Marketing e che si teme che da ora in poi si dovrà pagare per poter manifestare in nome dei Fridays for Future.
In realtà, la registrazione di un marchio non ha il solo scopo di “appropriarsi” di una cosa e di farci dei soldi, ma ha anche lo scopo puro e semplice di proteggerlo. Finché un marchio non viene registrato lo può utilizzare chiunque e, anzi, lo può anche registrare chiunque. Quindi ci sarebbe potuto essere il serio problema che qualcun altro registrasse i marchi “Greta Thunberg” e “Fridays for future” e iniziasse a farci dei soldi vendendo libri, gadget e qualunque altra cosa. Il tutto legalmente.
Per evitare tutto questo, Greta Thunberg ha deciso di registrare i due marchi. Certo, questa è la teoria in base a quanto dichiarato dall’attivista, ma tutto quello che si può fare ora è fidarsi. Certo, il destino di tutti i marchi politici, anche rivoluzionari, registrati segna un punto di svolta, un punto di svolta solitamente non molto felice, ma diamole una possibilità.
Stiamo parlando di una ragazzina che ha deciso di battersi per il mondo, perché non provare a darle fiducia?
Domenico Attianese