Rango, un borgo senza tempo

Posto nell’altopiano del Bleggio, un nome che significa “pendio erboso”, mentre “Rango” deriva dal celtico “Randa” e significa “limite”, non a caso, infatti, Rango è l’ultimo luogo abitato della Pieve del Bleggio.

Le prime notizie che si hanno sulla Pieve del Bleggio risalgono all’864, ma la storia è molto più antica: sono stati ritrovati dei reperti datati 2300 a.C. Rango, invece, il borgo, è considerato uno dei più antichi della zona e risalirebbe al secondo millennio A.C., viste anche el tracce di villaggi-palafitte, per quanto non ci siano notizie certe sull’origine.

Villaggio di artigiani e commercianti trai il medioevo e il rinascimento, nell’Ottocento il borgo subisce una grossa crisi agricola, che, però, porterà ad una nuova rinascita del borgo che la accompagnerà fino al XX secolo.

Oggigiorno, il borgo è rinomato non solo come uno dei più bei borghi d’Italia, una perla per chi ama passeggiare all’aria aperta o in bicicletta, essendo un luogo ricco di sentieri tematici:  I Sentieri dell’Arte, della Storia, della Natura, della Fede, del Gusto, dei Piccoli Camminatori e tanti altri. Oltretutto, per gli amanti della natura, Rango è anche vicino al Parco Naturale Adamello Brenta e alla Terma di Comano, delle perle che hanno reso la zona una “Riserva di Biosfera” dell’Unesco, ossia una zona dove il rapporto tra uomo e ambiente è perfettamente equilibrato.

Domenico Attianese

foto: wikipedia

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