Uno studio pubblicato su “Communications Biology” ha rivelato che sono oltre 1200 le specie di aracnidi che sono o sono state commercializzate nel mondo, di cui l’80% in maniera totalmente non controllata. Questo significa, in pratica, che milioni di ragni, scorpioni e simili vengono acquistati e venduti ogni anno senza alcun controllo. Un problema per la perdita di biodiversità mondiale e i danni che il cambio di bioma potrebbe procurare.
Gli autori di questo studio, Alice Hughes dell’University of Hong Kong e altri ricercatori dell’università, hanno studiato il commercio mondiale di aracnidi tra il 2000 e il 2021, incrociando e combinando i dati del sistema informativo di gestione delle forze dell’ordine degli Stati Uniti (LEMIS), della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) e i dati estrapolati da ricerca molto precise sui rivenditori globali di aracnidi online.
Questo studio ha rivelato che le specie di aracnidi commerciate o in commercio sono 1264, di cui 993 (quasi l’80%) sono proposte di vendita e acquisto via web, senza un controllo commerciale di alcun tipo. Veri e propri traffici che, incrociati con i dati ufficiali, mostrano quanto poco siano conosciute anche alle autorità competenti.
Ovviamente, ora come ora, la mancanza di dati precisi è un problema anche dal punto di vista della gestione di questo mercato e della conservazione di queste specie. Bisognerebbe, quindi, prima monitorare e regolamentare al meglio questo commercio per poi fare altri passi avanti.