Raffineria Api: da anni un veleno che incrementa tumori sotto agli occhi delle amministrazioni

La raffineria Api di Falconara Marittima, nella provincia di Ancona, ha fatto sempre discutere, indignare, preoccupare, specie quando ha presentato problemi impiantistici, manifestatisi attraverso evidenti odori insopportabili che si sono propagati in tutte le zone circostanti, mettendo seriamente a rischio la vita degli abitanti, tanto da indurre, in questi giorni, il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo a richiedere incontri urgenti per mettere a fuoco la probabile gravità dell’attuale situazione dovuta a fuoriuscite di sostanze petrolifere durante operazioni delicate di manutenzione.

Il comune di Falconara non sembra voler considerare più i trascorsi di “tolleranza”, sembra essersi costituito parte civile, consapevole del gravissimo episodio di ennesimo inquinamento ambientale. Gli abitanti restano confusi dentro l’alone di silenzio mirato a non sollevare ulteriori polemiche o condizioni di panico, ma la stessa esistenza della raffineria rimane il vero problema da affrontare drasticamente e con misure più decise, valutando che potremmo paragonarla ad una mina vagante, un’arma vera e propria tollerata in un contesto di abitazioni. Occorre ricordare che l’inquinamento non coinvolge solo il comune di Falconara Marittima, ma anche i comuni circostanti che fanno parte dell’area AERCA, (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale). Lo stupore degli abitanti evidenzia la comoda omertà da parte delle amministrazioni tenute invece ad una tempestiva informazione e non al solito mutismo manchevole di riguardo alla salute pubblica. Fin quando non si prenderanno in carico i problemi causati da troppi anni dalla raffineria, col pathos che questo dramma richiede, assisteremo soltanto ad aggiustamenti burocratici e a convegni volti a tamponare, arginare, mediare, mentre la salute di uomini, donne e bambini, ne risentirà in maniera irreparabile e dentro quello stesso silenzio omertoso che scavalca ogni etica.

 

Eleonora Giovannini

 

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