Quinto chakra, le pietre più indicate

Il quinto chakra è quello che si trova posizionato in prossimità della gola, ed è il centro energetico della comunicazione ma anche della creatività. Gli organi ad esso corrispondenti sono la trachea, le corde vocali, il naso e le ghiandole della tiroide e quelle paratiroidi. Si lavora su di esso quando è necessario migliorare la comunicazione con sé stessi e con gli altri.  È associato al colore azzurro/blu, per cui si usano pietre più o meno di questa tonalità, vediamo quali.  La prima pietra è l’acquamarina, che con il suo colore verde azzurro è in perfetta armonia con il quinto chakra promuove la crescita interiore donando fiducia nelle proprie capacità, aiuta a gestire al meglio le emozioni e a lasciare andare stress e rabbia in quanto è legata all’elemento acqua.  Agata blu; è una pietra perfetta per stimolare la comunicazione, è estremamente positiva e fa emergere pensieri belli, motivazionali che spingono ad andare avanti smettendo di pensare agli accadimenti negativi degli ultimi tempi.  Amazzonite: il nome ricorda quello delle amazzoni le donne guerriere, perfetta per diventare artefici del proprio destino e non più vittime di ciò che accade. Apatite blu, la pietra che sconfigge l’apatia. Rende più empatici e maggiormente disposti ad ascoltare e aiutare il prossimo. Azzurrite: dona tranquillità e induce a non preoccuparsi delle decisioni già prese, dona nuova consapevolezza e porta a concentrare le proprie energie su altri progetti nuovi e importanti per la propria vita. Calcedonio blu: stimola la comunicazione e porta a vedere i fatti lucidamente, fa apprezzare maggiormente le cose belle della vita avute finora. Lapislazzuli fondamentale quando si tratta di lavorare sul quinto chakra, ma soprattutto sul terzo chakra. È con lui che vibra perfettamente, promuovendo le capacità psichiche del singolo individuo ad emergere. Larimar una di quelle pietre maggiormente conosciute per le sue doti guaritrici. Promuove il miglioramento sul lato spirituale.  Occhio di falco: aiuta a scaricare l’energia in eccesso, quella che, quando vi trovate su un palco a parlare davanti a una folla, vi porta ad essere “troppo”. Parlare troppo, muovervi troppo. Altre volte si traduce in tremore, disidratazione etc. L’occhio di falco dona una grande tranquillità.

Benedetta Giovannetti

IMMAGINE COMPERTINA: https://it.wikipedia.org/wiki/Lapislazzuli#/media/File:Lapislazuli,_da_sar-e-sang,_afghanistan.JPG

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