Quel calabrese amico di Cristoforo Colombo

by Bruna Fiorentino

In occasione dei 500 anni della scoperta dell’America (1492-1992) il regista e attore Gianni Giaconia, in arte Marcello Monti, chiese a Bruno Cimino, scrittore e giornalista, di scrivere una pièce su Cristoforo Colombo. Il progetto era ambizioso e si inseriva nel calendario delle tantissime iniziative del Columbus Day che tutto il mondo si apprestava ad organizzare in ricordo del celebre esploratore italiano.

L’opera richiesta fu pronta per la prima teatrale che si tenne in un teatro romano nella zona Eur di Roma, proprio il 12 ottobre 1992. Ma il progetto prevedeva una tournée in America, a partire dalla città di Philadelphia in Pennsylvania, e si rivelò un successo annunciato.  

A distanza di tanti anni Bruno Cimino ha deciso di prendere dall’archivio dei suoi inediti e pubblicare la commedia scritta per quell’occasione, con una originalità del tutto inaspettata, ossia tradurre l’opera anche in dialetto calabrese, quindi realizzare una doppia pubblicazione: “Cristoforo Colombo” e “Cristofuru Columbu”.  

I contenuti del lavoro teatrale mettono in risalto, in gran parte, quella che è stata la drammatica avventura, prima, durante e dopo il viaggio di Cristoforo Colombo. E parliamo di intrighi, umiliazioni, inganni, gioie e dolori.

Quello che risalta nelle dodici scene della pièce, suddivisa in due atti, è la sequenza dei fatti (e tanto ci sarebbe ancora da scoprire sulla vita di Colombo), accompagnati da suggerimenti multimediali o, se si preferisce, intuizioni artistiche dell’autore.

Purtroppo, per motivi di budget, Giaconia dovette tagliare qualche scena. Tra quelle sacrificate e dunque da depennare, una riguardava il ricordo del personaggio Anton Calabres, riportato nel diario di viaggio di Colombo, che fu uno dei più fedeli amici del grande esportatore. Da qui l’idea di Cimino di tributarne il ricordo con una apposita traduzione dialettale. Un contributo non da poco per il teatro regionale calabrese. 

Grazie a queste pubblicazioni l’esistenza del primo calabrese che mise piede in America possiamo ora definirla una testimonianza “spettacolare”.

I due libri, in vendita su Amazon, sono dedicati a chi ama il teatro ed è alla ricerca di copioni particolari da portare in scena.  

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