Quei mattoni che stabilizzano la temperatura in modo naturale

La bio-edilizia e la scoperta del calcestruzzo di canapa.

Esiste un materiale di nuova generazione che comincia ad essere utilizzato nel campo dell’edilizia anche se
sarebbe più giusto parlare di bio-edilizia. Ci si sta riferendo al calcestruzzo di canapa, quindi un materiale di
origine naturale. Ma come mai si sta guardando con interesse a questo nuovo modo di costruire? Stando a
chi ha operato studi tecnici nel settore, le ragioni possono essere più di una. Basandoci sulla pagina “Green”
de “Linkiesta”, questo materiale realizzato in canapa, in gergo tecnico chiamato Hempcrete, “è fondamentale
per ridurre il consumo di energia di un edificio per quanto riguarda riscaldamento e aerazione”. Oltre ad
assorbire l’umidità dell’aria quando è carica di umidità, il calcestruzzo di canapa è in grado di rilasciare aria
quando quella circostante è troppo secca. Insomma si tratterebbe di una sorta di stabilizzatore naturale della
temperatura degli interni, come riferito da chi conosce e ha sperimentato la vivibilità all’interno degli spazi
realizzati con questo materiale.
Questo porta ad una conseguente riduzione nella necessità di ventilazione degli ambienti con il valore
aggiunto che si potrà anche evitare d’installare altri sistemi di ventilazione forzata. Per tutta questa serie di
ragioni, specie negli ultimi tempi, il calcestruzzo di canapa si sta diffondendo un po’ in tutto il mondo. Tra le
realtà più avanti in tal senso, India Inghilterra e Francia. A Parigi, ad esempio, le case realizzate con mattoni di
canapa sono già abitate. Dalla pagina Grist si apprende infatti che nei pressi della centrale Place de la Republique, si
erge uno stabile di svariati piani costruito con mattoni di canapa già dal 2017. Per chi fosse interessato a reperire
maggiori dettagli con annessa documentazione fotografica, si può andare all’indirizzo web di grist.org e da lì
all’articolo intitolato “The secret ingredient in Paris’ green public housing”. Sembra che il livello di
soddisfazione dei risultati raggiunti sia tale che il comune di Parigi sia in fase di ricerca di altri edifici dove apportare
il cambiamento. Tra gli aspetti più difficoltosi da attenzionare: la disponibilità della pianta originale in grossi
quantitativi oltre al vaglio della sua legalità nella distribuzione. Ma quest’ultimo aspetto varia a seconda della
legislazione adottata dai singoli Stati.

Di Maria Teresa Biscarini

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