Non servono le statistiche, pur se esistenti, per dimostrare l’aumento delle notizie false sul web rispetto a quelle vere. Sembrano infatti aumentare vertiginosamente, proprio perché più lette e di maggiore impatto emotivo. Per quale ragione vengono diffuse notizie alterate? Probabilmente per il moltiplicarsi di sentimenti che le stesse suscitano, come lo stupore, l’indignazione, la rabbia, talvolta l’ironia o il divertimento.
Sta di fatto che intorno ad una notizia inventata le attenzioni ed il like aumentano, ma soprattutto crescono le condivisioni, in quanto una notizia vera è già evidente, al contrario di quella falsa che la gente vorrebbe smentire. In questo senso il dubbio si solleva da sé, circa la reale motivazione per cui si scrivono notizie false, probabilmente riconducibile al maggior numero possibile delle visualizzazioni da ottenere. Strategie di marketing, comprensibili quanto avvilenti, forse perché il senso autentico del messaggio da lasciare dovrebbe essere ancorato all’amore esclusivo per la verità e per il suo valore sociale.
Un altro aspetto certamente legato al fenomeno analizzato, è la facilità di pubblicazione dei contenuti, fino a qualche tempo fa circoscritto alle testate giornalistiche e ad un mondo editoriale definito. Oggi è sufficiente creare un blog e così espandere in tutta libertà ogni sorta di pensiero, lasciando che nel pulviscolo entrino tutti, competenti e non, scrittori e pseudo scrittori, giornalisti e improvvisatori. Tutto questo mette in crisi il valore dei ruoli e delle reali capacità di ognuno. La scrittura allo sbaraglio genera il pericolo, quello che produce l’ignoranza, la perdita di vista dei contenuti veri, meritevoli di lettura e non soltanto di meraviglia a se stante, considerando che un Paese di cultura genererebbe grandi numeri per la verità, senza dover ricorrere ad espedienti tristi, come questa ormai ricorrente invenzione da palcoscenico.
Eleonora Giovannini