La battaglia legale del New York Times e Perplexity
Con un articolo della Reuters del 15 ottobre 2024 si dà notizia di una diffida “storica” da parte del New York Times. La questione ha ad oggetto la cosiddetta “Intelligenza Artificiale” generativa e il destinatario della lettera legale è Perplexity. Dove per Perplexity AI s’intende un motore di ricerca basato su chat bot che risponde alle varie domande degli utenti. Ebbene sembra che Perplexity sia stata diffidata con un avviso di “cessazione e astensione”. In buona sostanza il New York Times ha chiesto all’azienda di cessare dall’utilizzare i contenuti del giornale per scopi di intelligenza artificiale generativa.
Lo scontro legale tra l’editore di notizie e la startup di intelligenza artificiale accende i riflettori su tematiche molto calde. Sembra infatti che l’editore di notizie, stando a quanto fino ad oggi è trapelato tramite i principali organi di stampa, abbia affermato che ci sia una violazione di copyright in essere. Ovvero il modo in cui Perplexity sta facendo uso dei contenuti giornalistici del New York Times, per creare riassunti e altri tipi di output, sarebbe in aperta violazione della legge sul copyright.
Un allarme questo, che sembra peraltro condiviso anche da altri editori sin dall’introduzione di ChatGPT. Sono finiti nell’occhio del ciclone i “chatbot in grado di scandagliare Internet per trovare informazioni e creare riassunti in paragrafi per l’utente”. Con la lettera legale inviata a Perplexity sembra quindi che il NYT abbia chiesto all’azienda di intelligenza artificiale, citando testualmente, di “cessare e desistere immediatamente da ogni accesso e utilizzo non autorizzato, attuale e futuro, dei contenuti del Times”.
Sembra inoltre che sia stato formalmente chiesto a Perplexity di fornire informazioni sulle modalità con cui accede al sito web dell’editore nonostante i blocchi all’estrazione di dati predisposti. Una questione, questa, di utilizzo non autorizzato di articoli e dati che darà del filo da torcere a più livelli, come si sta già profilando in questi casi macroscopici.
Di Maria Teresa Biscarini