Quando gli ippopotami vivevano in Italia

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Sappiamo più o meno tutti che i grandi mammiferi come rinoceronti, elefanti e ippopotami vivono in Africa, ma c’è stato un tempo in cui erano presenti anche in Europa e Italia. Parliamo del periodo del Pleistocene, un’epoca compresa tra i due milioni e mezzo e gli 11.700 anni fa. Prima epoca del periodo Quaternario, il Pleistocene era caratterizzato da un clima di alternanza tra glaciazioni e periodi interglaciali. Questo continuo mutamento, comunque su ampia scala di tempo, ha causato grandi modifiche nella fauna di tutto il mondo tra un periodo e l’altro.

Tra una glaciazione e la seguente, il clima era particolarmente caldo e il continente europeo era caratterizzato da un ambiente di steppa esteso con rarissime foreste sparse sul territorio. In una situazione molto simile a quella dell’attuale savana africana, viveva una fauna eterogenea, con molte specie attuali ma anche animali di grandi dimensioni, facenti parte della cosiddetta Megafauna. Nei periodi più freddi abbondavano Mammuth e Rinoceronti lanosi nonché i Bisonti delle steppe, gli antenati degli attuali Bisonti europei. Nei periodi e nelle zone più calde invece erano presenti numerose specie simili a quelle africane: dai leoni ai Ghepardi giganti, alle iene, fino agli Ippopotami europei, come dimostrano numerosi ritrovamenti paleontologici in tutta Italia. 

L’estinzione di questi animali è dovuta a vari fattori: dai cambiamenti climatici e degli habitat fino alla caccia perpetrata dagli ominidi presenti in quel periodo, gli Homo sapiens (cioè la nostra specie) e gli Homo neanderthalensis (uomo di Neanderthal), che ai tempi convivevano e, secondo recenti studi, si ibridavano frequentemente. Alcune specie dell’epoca sono comunque sopravvissute e sono presenti ancora oggi: cinghiali, cervi e stambecchi tra le altre.

Daniele Capello

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