QUALI SONO LE PRATICHE COMMERCIALI INGANNEVOLI?

Viviamo nella società del marketing, pertanto risulta imprescindibile sapersi orientare in questo immenso mare di proposte e pubblicità. Le pratiche commerciali ingannevoli si distinguono in: azioni ingannevoli e omissioni ingannevoli. Nel successivo articolo, analizzeremo le omissioni ingannevoli, concentrandoci in questo sulle azioni ingannevoli.

Cosa sono le azioni ingannevoli?

È considerata ingannevole una pratica commerciale che contiene informazioni non rispondenti al vero, o seppure di fatto corretta, in qualsiasi modo, anche nella sua presentazione complessiva, induce o è idonea ad indurre in errore il consumatore medio riguardo ad uno o più elementi indicati all’art. 21 e, in ogni caso, lo induce o è idonea a indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso.

Si possono ricordare gli aspetti relativi a:

– natura e caratteristiche principali del prodotto;

– prezzo o modalità con cui questo è calcolato;

– esistenza di uno specifico vantaggio quanto al prezzo:

– necessità di manutenzione;

– diritti del consumatore.

È altresì considerata ingannevole una pratica commerciale che, tenuto conto di tutte le circostanze del caso, induce o è idonea ad indurre il consumatore medio ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso e comporti, tra l’altro:

– una attività di commercializzazione del prodotto che ingenera confusione, ad esempio, con prodotti o marchi di un concorrente;

– una attività di marketing che promuova un bene, in uno Stato membro dell’Unione europea, come identico a un bene commercializzato in altri Stati membri, mentre questo bene ha una composizione o caratteristiche significativamente diverse (c.d. dual quality).

È considerata scorretta la pratica commerciale che, riguardando prodotti potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori, omette di darne notizia in modo da indurre i consumatori a trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza.

Inoltre, rientra tra le pratiche commerciali scorrette il caso di una banca (o di un istituto di credito o di un intermediario finanziario) che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca (o istituto o intermediario) o all’apertura di un conto corrente.

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