Un altro metodo di purificazione della pietra è quello che si fa attraverso l’argilla, metodo che non rovina le pietre e che per alcune di esse riproduce anche un ambiente familiare in quanto cresciute in strati argillosi.
Tale purificazione può avvenire o mediante immersione nell’argilla o solamente appoggiandole sopra.
Tuttavia alcune pietre non stanno bene nell’argilla, tipo la giada e l’opale perché l’argilla è comunque un elemento che le potrebbe seccare quindi in questo caso si consiglia la sola immersione in acqua.
La purificazione con l’argilla è la seguente.
Si prende un vassoio in coccio o in vetro privo di disegni o scritte e si mettono dentro che pietre che si vogliono purificare, si prende l’argilla verde ventilata (si trova facilmente in erboristeria) e si cosparge sulle pietre.
Una volta ricoperte si lascia l’argilla agire per tre ore e poi una volta recuperate le pietre si sciacquano con acqua fredda.
L’argilla può essere usata poi sulle piante invece che buttata.
Con le pietre porose va evitata perché l’argilla potrebbe depositarsi tra le fessure, ma è un metodo sconsigliato anche per l’onice e la tormalina. Se non vi fidate di immergere le pietre nell’argilla verde potete posizionarle semplicemente sopra, ma in questo caso il tempo di purificazione si allunga fino a sei/otto ore.
Si tratta comunque di una purificazione molto gentile, non cancella la memoria della pietra ma le assorbe le energie negative che può avere assorbito durante il suo percorso.