Intervista esclusiva con lo psicoterapeuta Roberto Dal Bianco
Il Covid ha potenziato ansia e depressione, i giovani sono sempre più chiusi, aumentano esponenzialmente le richieste di sedute con lo psicologo
La psicologia è una branca della scienza sempre più diffusa, online gli psicologi abbondano e dispensano consigli su malattie, relazioni, vita sociale e professionale. Ma è una moda o una necessità ? Ne abbiamo parlato, in esclusiva per Full d’Assi, con Roberto Dal Bianco, psicoanalista e psicoterapeuta di Como.
La psicologia è diventata una moda?
Non è una moda, in realtà è aumentata la domanda a causa del Covid, è un effetto. Il Covid ha aumentato i disturbi d’ansia e i sintomi e i casi di depressione. Anche le tossicodipendenze si sono incrementate con il Covid, a causa dell’isolamento in casa. In più i nativi digitali sono stati in isolamento per lungo tempo, lontani dalla scuola e hanno passato molto tempo connessi a internet. Il Covid ha aumentato l’ansia sociale e quindi la richiesta di psicologi.
Esiste un nuovo fenomeno, quello degli psicologi online, cosa sto accadendo?
La psicologia online è fondata sulle sedute online, esistono tanti nuovi siti che propongono terapie online, questi possono avere sia valenza positiva che negativa. Ogni strumento ha le sue peculiarità, le sedute online possono facilitare il contatto con le persone che hanno difficoltà ad uscire di casa. L’online favorisce in questo senso. Tuttavia la psicologia è valorizzata nel momento dell’incontro, per avere la massima espressione dell’incontro tra terapeuta e paziente è meglio la seduta in presenza, nelle sedute online ad esempio non ci si guarda negli occhi, è assente la prossemica del corpo che invece ha valore nella terapia in presenza. Lo schermo è un canale ma anche una sbarra.
Gli psicologi sono maggiormente frequentati dai giovani o dagli adulti?
I giovani tantissimo, come dicevo con il Covid la richiesta è aumentata, hanno più facilità ad entrare in contatto mediato, tendenzialmente preferiscono l’online, i giovani usano i messaggi, non telefonano. E poi, come dicevo, è aumentato il disagio giovanile. La loro realtà è mediata dalla connessione, l’identità è anche virtuale, il Covid ha creato un pasticcio. Anche nelle relazioni sentimentali sono più chiusi, ne hanno quasi paura, temono anche l’intimità e il giudizio. Mentre gli adulti usano le sedute online per questioni più pratiche , magari vivono a Londra e vogliono un terapista italiano
Esiste il rischio di un “abuso” della psicologia?
Si, esiste. In termine di manipolazione ci sono psicologi che usano il proprio potere per direzionare le persone, oppure casi innamoramento tra paziente e terapeuta. Situazioni che sono comunque perseguibili e punibili dall’Ordine degli psicologi.
Come mai la depressione è il male del secolo, cosa è cambiato nella società?
C’è il narcisismo, è una società autocentrata, il successo è considerato fondamentale. L’insuccesso, non essere importanti, produce ferite e quindi la depressione. Nel secolo scorso esisteva l’isteria, ora abbiamo la depressione.
Chi dovrebbe rivolgersi al terapeuta?
Chi non sta bene, andare dallo psicologo significa comprendere i propri meccanismi di comportamento, come funzioniamo. Già dopo le prime sedute, comprendiamo se con quel psicoterapeuta stiamo andando nella direzione giusta.
Per contattare il Dottor Dal Bianco visitare il sito http://www.robertodalbianco.it
Amalia Barbara Di Bartolo