È stato ribattezzato con il nome di “Protocollo innovativo“, proprio perché punta sul buon senso dei cittadini. Approvato dalla Giunta a Bologna, l’Emilia Romagna ha varato un protocollo dedicato alla riapertura di ristoranti e di bar. Per ora questo protocollo redatto dalla Regione in questione, si pone in contrasto con le norme nazionali, ma qualora non venisse impugnato a livello statale allora potrebbe effettivamente essere il capofila di una serie di linee guida non più così stringenti per le attività di ristorazione, ma comunque attente alla salute delle persone. Tanti i punti toccati proprio in favore di uno dei settori, che come tanti altri, sta risentendo profondamente del lockdown. Molti i soggetti che hanno appoggiato e collaborato per la stesura del protocollo, tra l’assessorato al Turismo e Commercio, le associazioni di categoria, i sindacati e i comuni del territorio. Dunque a fare da guida sarà il senso di responsabilizzazione dei cittadini, ovviamente supportati da uno specifico sistema di cartellonistica in più lingue.
La normativa puntando sul buon senso e dando fiducia al senso civico delle persone, mira a diminuire le norme restrittive. Per esempio: parlando di distanziamento, non si pensa più a quello tra i tavolini bensì tra le persone, le quali dovrebbero sostanziarsi di almeno un metro gli uni dagli altri; oppure quando si affronta il tema degli assembramenti, non solo si continuerà a consegnare a domicilio e attraverso l’asporto, ma sarà anche opportuno distinguere due percorsi distinti di entrata e di uscita e usufruire di un sistema di prenotazione telefonico e digitale. E mentre l’uso di appendiabiti e servizi di buffet rimangono banditi, spazio ai dehors, ai giardini e ovunque ci si possa espandere, ma sempre nel rispetto della libertà altrui. Naturalmente tutto lo staff sara minuto di materiale protettivo e per sicurezza ci saranno scorte di materiale monouso anche per i clienti che ne avranno bisogno. Per i pagamenti, la scelta preferibile è pagare elettronicamente ma non è di certo obbligatorio, esattamente come per la misurazione della temperatura. Sottintesa la sanificazione completa del locale.
E se queste sono le misure dei ristoranti, anche per i bar i punti cardine sono analoghi: cartellonistica, ingresso contingentati, preferenze verso i pagamenti elettronici, servizi di asporto e di consegna a domicilio, mascherine e guanti per tutto lo staff, dispensar con i gel igienizzanti. Inoltre qualsiasi richiesta va fatta al personale e al bancone è richiesta la distanza interpersonale di un metro. Insomma, misure forse più rilassanti di modo che si possa godere di un momento al bar o al ristorante, se non come un tempo, almeno con una parvenza di normalità.
Giulia Baldini