Procida 2022, il lino racconta la storia del vecchio carcere

È “Fili d’ombra, fili di luce” a ripercorrere il legame dell’isola con i tessuti, lavorati dai detenuti e dalle donne procidane

“Fili d’ombra, fili di luce” è la mostra di lino inserita nel programma culturale di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, allestita negli spazi di Palazzo d’Avalos. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 31 dicembre 2022, è a cura di Tommaso Delvecchio e organizzata dall’associazione “Chiaiolella-Borgo Marinaro” e dall’associazione “Minerva”, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Disegno industriale dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, senza dimenticare la sartoria Palingen, legata alla Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. 

La mostra

È un viaggio nella storia recente di Procida, percorrendo una sottile linea rappresentata dai tessuti di lino che i carcerati di Palazzo d’Avalos, complesso simbolo dell’isola, lavoravano durante la detenzione, mentre le donne isolane trasformavano in capi di corredo destinati al mercato di tutta Italia. L’esposizione comprende prodotti finiti, parte della vita domestica e ripercorre, intrecciandola con le vicende dell’isola, la storia del lino, le fasi della sua trasformazione, l’applicazione che veniva fatta in passato e quella che più attiene alla contemporaneità.

Francesco Fravolini

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