Un fondo di recupero del valore di 750 miliardi di euro, per permettere all’UE di affrontare e reagire a una “crisi senza precedenti”.
“Questo è il momento dell’Europa” ha affermato il presidente della Commissione Ursula von der Leyen, “Le cose che diamo per scontate vengono messe in discussione. Nulla di tutto ciò può essere risolto da un solo Paese. Questo riguarda tutti noi ed è molto più grande di chiunque di noi.” ha aggiunto.
Paolo Gentiloni, commissario per l’economia ha affermato che il fondo rappresenta la vera “svolta europea”. Le economie di tutta Europa sono state devastate dalla pandemia del Covid-19, ma va anche detto, per onestà intellettuale, che diversi stati del sud del continente avevano debiti importanti anche prima della crisi. Tra questi la Spagna e l’Italia che hanno subito il maggior numero di vittime nell’UE, sono particolarmente interessati alle sovvenzioni piuttosto che ai prestiti che andrebbero ad accrescere i loro già ingenti debiti pubblici.
Per questi motivi diversi stati si stanno opponendo all’ulteriore indebitamento di questi stati, tra questi: Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia.
I fondi raccolti sui mercati dei capitali sarebbero poi rimborsati in 30 anni tra il 2028 e il 2058.
Inoltre, la Commissione afferma che questi soldi potrebbero venir rimborsati in vari differenti modi:
– con una tassa sul carbonio basato sul sistema di scambio di quote di emissioni;
– una tassa sul digitale;
– una tassa sulla plastica non riciclata.
Il commissario Maros Sefcovic afferma infatti che la ripresa debba essere basata su politiche verdi e digitali, nonché su “maggiore resilienza” e sugli insegnamenti tratti dalla crisi pandemica.
“Il budget sarà dotato di una maggior potenza di fuoco per essere in grado di generare infenti investimenti nelle dimensioni e nella velocità necessarie per avviare tutte le nostre economie” conclude sempre Sefcovic.
Ultimo punto da chiarire: il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea, quindi molto improbabilmente potrà partecipare al fondo.
Riccardo Pallotta