PRIMA SERATA DEL FESTIVAL DI SANREMO. RIASSUNTO, COMMENTO, CLASSIFICA E PAGELLE

IN COLLEGAMENTO CON LA SALA STAMPA “DE SANTIS” DEL CASINÒ DI SANREMO – Al Teatro Ariston di Sanremo il sipario si alza alle ore 20.44 e ha ufficialmente inizio una prima serata carica di sorprese e colpi di scena, ma andiamo per ordine.

L’inizio è scoppiettante, dopo i giochi di luce e l’ingresso di Amadeus e Gianni Morandi sbuca Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica non rimarrà per tutta la serata, però assiste all’intero monologo di Roberto Benigni, sempre in apertura.

Il discorso di Benigni è molto denso. Dopo le battute iniziali (soprattutto su Amadeus) il premio Oscar inizia a parlare della Costituzione che festeggia il suo 75esimo compleanno. “L’articolo 21 ci libera dall’obbligo di avere paura”, dichiara Benigni riguardo a quello che lui dice essere il suo articolo preferito. Discorso leggero, ma al contempo profondo. L’attore si conferma essere una garanzia. Riguardo al suo compenso per la partecipazione in conferenza stampa Stefano Coletta ha parlato di cifre di gran lunga inferiori ai €300.000 che, secondo alcune indiscrezioni, Benigni percepì nel 2020. Speriamo.

Verso le 21.20 circa Amadeus annuncia l’inizio della gara che parte poco dopo con Anna Oxa.

Per vedere il primo ingresso di Chiara Ferragni occorre attendere le 21.33. “Pensati libera”, c’è scritto sul suo vestito.

Alle 21.55 si esibiscono Mahmood e Blanco. Esibizione da “Brividi”.

Elena Sofia Ricci, verso le 22.10, fa una gag coi conduttori abbastanza banale. L’intervento poteva essere studiato meglio.

Per vedere un’altra gag basta aspettare una mezz’ora. Morandi e Amadeus da seduti iniziano a ricordare accompagnati da una chitarra parte del repertorio di Gianni Morandi. Il cantante definisce le canzoni cantate come “brutte”. In realtà l’Ariston inizia a cantare, anche se forse questo passaggio era studiato per far ridere.

Alle 22.39 lo spettacolo si sposta all’esterno con Piero Pelù che canta “Gigante” dal palco allestito a Piazza Colombo. Ecco anche la “quota rock” della serata. Senza Pelù il rock sarebbe entrato nel Festival proprio poco.

Dopo un quarto d’ora circa una curiosità: la Ferragni inizia a baciare sulla guancia i Coma_Cose pronti ad esibirsi. Bacio a lei ben riuscito. Bacio a lui avvenuto a distanza di un metro. Risatine dal pubblico.

Alle 23.23 termina l’esibizione dei Pooh i quali hanno iniziato con un medley dei loro più grandi successi. Sul finale del medley entra anche Riccardo Fogli. L’Ariston apprezza la performance cantando e ballando poi urla “Stefano, Stefano!”, in memoria dello scomparso Stefano D’Orazio che viene ricordato subito dopo l’annuncio di un concerto a San Siro il 6 luglio. I Pooh interpretano “Uomini soli”. In video compare D’Orazio che canta assieme a Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian. Un momento magico ed emozionante che riceve un’ovazione della sala.

Alle 22.42 scende una Chiara Ferragni con un vestito che solo apparentemente sembra trasparente. “Questo vestito non è trasparente, ma è un disegno del mio corpo. Ha un significato molto profondo. Il corpo di noi donne non deve mai generare odio o vergogna”, spiega l’imprenditrice digitale. Poi lo spazio dell’attesissimo monologo scritto esclusivamente dalla Ferragni. Il monologo altro non è che una toccante lettera alla lei bambina. Odio, famiglia, futuro, lavoro, condizione delle donne, sessismo. Sono numerosi i temi toccati. La Ferragni dimostra di essere umana. Ha la voce rotta dall’emozione. “Essere donna – dice in conclusione – non è un limite”.

Poco dopo in collegamento dalla Costa Smeralda c’è Salmo. La Smeralda si trasformata in una discoteca gremita da giovani. Che Salmo piaccia o no, ha fatto il suo show che si è concluso con un bel tuffo in piscina.

Bisogna attendere le 00.03 per quello che sicuramente sarà il momento più chiacchierato della serata e forse dell’intera kermesse: la seconda esibizione di Blanco. Il cantante fa evidenti cenni di malfunzionamento dell’ear monitor, ma continua a cantare. Il cantante distrugge le rose. Un gesto che fa schifo. Parecchio schifo. Distruggere fiori nella città dei fiori è un gesto fuori luogo e orribile. Distruggere la natura è orribile. L’Ariston infatti lo fischia per diversi minuti. Amadeus entra subito in scena. Il gesto preso giustamente malissimo viene spiegato da Blanco come una conseguenza della sua arrabbiatura per il malfunzionamento dell’ear monitor. “Era dai tempi di Bugo e Morgan…” commenta Amadeus che ha mantenuto la calma. Il pubblico è scontentissimo. Amadeus cerca il conforto di Fiorello. Lo vuole in collegamento con il pannello LED che però non scende. Nel frattempo il palco è pieno di operatori che lo ripuliscono. Il caos più totale. Insomma, il momento che tutti aspettavamo.

Fortunatamente si riesce a tirare giù il pannello e Fiorello inizia a improvvisare facendo ridere tutti e sdrammatizzando. ‘Fiore’ si dimostra un grande uomo di spettacolo oltre che un grande amico di Amadeus.

Segue a tutto ciò l’ingresso di Chiara Ferragni accompagnata da delle signore in rappresentanza dell’associazione Dire. A questa associazione impegnata nella difesa delle donne la Ferragni ha devoluto il suo compenso. Le rappresentanti hanno dunque rilasciato delle brevi dichiarazioni.

Alle 00.46 “colpo di genio” della Ferragni: creare un profilo Instagram personale ad Amadeus che per il momento aveva solo quello condiviso con la moglie. Viene scattato un selfie che ritrae la Ferragni, Morandi e, ovviamente, Amadeus. La fotografia e il profilo ottengono un immediato successo stratosferico: decine di migliaia di commenti, centinaia di migliaia di follower e spunta blu.

All’1.13 l’Ariston omaggia Lucio Battisti. Gianni Morandi è sul palco con i coristi, ma lo spettacolo lo fa il teatro.

1.20: altro “colpo di genio” sempre firmato Ferragni, sempre col profilo di Amadeus (@amadeusonoio). “Facciamo una diretta Instagram”. Si svela parte del dietro alle quinte. Dal camerino di Amadeus spunta Morandi “dovevo far pipì”. Diretta brevissima, ma seguita da centinaia di migliaia di persone. Non ci stupiamo troppo. La Ferragni è un’influencer, cosa volete facesse sul palco dell’Ariston?

Attorno all’1.30 arriva la classifica della Sala Stampa che vi lasciamo di seguito.

Il Festival si chiude dopo il collegamento con Fiorello con solo 10 minuti di ritardo rispetto all’orario pre-annunciato in conferenza stampa: l’1.30.

CLASSIFICA DELLA PRIMA SERATA (HA VOTATO LA SALA STAMPA)

  1. Marco Mengoni – Due vite
  2. Elodie – Due
  3. Coma_Cose – L’addio
  4. Ultimo – Alba
  5. Leo Gassmann – Terzo cuore
  6. Mara Sattei – Duemilaminuti
  7. Colla Zio – Non mi va
  8. Cugini di Campagna – Lettera 22
  9. Mr. Rain – Supereroi
  10. Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
  11. Ariete – Mare di guai
  12. gIANMARIA – Mostro
  13. Olly – Polvere
  14. Anna Oxa – Sali (canto dell’anima)

PAGELLE

Anna Oxa – “Sali” (Canto dell’anima) Canzone poco radiofonica. Molto elaborata dal punto di vista musicale. Sembra di stare su un ottovolante. Molti acuti. Anzi, troppi. Voto 4.

gIANMARIA – “Mostro” Camicia bianca sbottonata per il vincitore di Sanremo Giovani. Si intravede un tatuaggio. La canzone è abbastanza orecchiabile. Voto 6.5.

Mr. Rain – “Supereroi”. È accompagnato da dei bambini. Sound moderno. Testo poetico. Il ritornello entra bene in testa. Canzone destinata a durare a lungo. Voto 7.5.

Marco Mengoni – “Due vite”. È il favorito. Canzone proprio da Sanremo. Melodica. Voto 7.5.

Ariete – “Mare di guai” Lei appare molto tesa, ma la canzone è bella e nel suo stile. Voto 7.

Ultimo – “Alba” È tra i favoriti alla vittoria finale. La canzone non è male. Esibizione con troppa gestualità. Forse sarebbe stato meglio suonarla al pianoforte. Ultimo ha detto che non l’avrebbe cantata la prima serata suonando il pianoforte per valorizzare il testo. Bah. Ad ogni modo arrangiamento carino. E voce gradevole. Voto 7-.

Coma_Cose – “L’addio” Il brano è leggermente sciapo. Era meglio la loro “Fiamme negli occhi”. Voto 5.

Elodie – “Due” Vestito nero “leggermente” appariscente che un po’, a nostro giudizio, ricorda un corvo. Musica orecchiabile in pieno “stile Elodie”. La cantante padroneggia alla perfezione il palcoscenico. Voto 7.

Leo Gassman – “Terzo cuore” Gassman in giacca e cravatta. Canzone orecchiabile. Forse uno tra i suoi brani più belli. Un pezzo radiofonico. Voto 7.5.

Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato”. Canzone potente con un testo con parole scritte per suo padre. Esibizione veramente spettacolare. Voto 8.

Olly – “Polvere” Autotune. Molto autotune. Troppo autotune. Tuttavia questo brano potrebbe piacere ai ragazzini e, soprattutto, alle ragazzine. Canzone abbastanza radiofonica. Voto 6.

I Cugini di Campagna – “Lettera 22” Canzone senza infamia e senza lode. Testo un po’ banale. Voto 4.5.

Collazio – “Non mi va”. La canzone è molto leggera e orecchiabile. Si sente che sono giovani e trasmettono voglia di divertire e divertirsi. Voto 7-.

Mara Sattei – “Duemilaminuti” Si esibisce dopo aver sceso con comprensibile timore le scale. Canzone in pieno stile sanremese. Potrebbe arrivare in alto. Voto 7-.

Francesco Natale

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