Poppi è un comune italiano di 6141 abitanti, in provincia di Arezzo. E’ inserito nell’elenco dei borghi più belli d’Italia.
L’origine del toponimo è incerta c’è chi lo fa risalire al nome della gens romana Pupia o Pompilia e chi, secondo la teoria più accreditata ritiene che Poppi derivi dal termine arcaico poplo cioè poggio, colle, rilievo.
La storia del paese è strettamente legata alle vicende della famiglia dei conti Guidi che lo dominarono dal 1191 al 1440 quando divenne sede del vicario della repubblica di Firenze.
Alla famiglia dei conti Guidi si deve la struttura dell’attuale borgo medievale.
Fu il conte Simone da battifolle nel 1200 a iniziare la trasformazione del castello in residenza signorile di città e nel 1261 fece costruire l’attuale cerchia muraria con le cinque porte di ingresso oggi ridotte a quattro.
Tale castello oltre ad essere famoso per avere ospitato Dante nel 1307 e poi nel 1311 dove leggenda vuole che proprio qui il sommo poeta scrisse il 33esimo canto dell’Inferno, è legato alla leggenda del fantasma della contessa Matelda, moglie del conte Guidi.
Donna bellissima, la contessa dopo aver passato i primi anni del matrimonio in solitudine nelle stanze del castello, iniziò ad ottenere un po’ di compagnia maschile, intrecciando rapporti adulterini alle spalle del marito con menestrelli, sarti, artigiani e commercianti.
Restava però il problema di impedire che la voce dei suoi adulteri si spargesse in giro pertanto Matelda invitava gli amanti ad uscire da un passaggio sotterrano che però culminava in un cunicolo pieno di trabocchetti.
Quando le sparizioni furono troppe per non destare sospetti gli abitanti di Poppi assaltarono il castello e catturarono la contessa murandola viva in cima alla torre.
Da lì la leggenda che la vuole ancora vagare tra le stanze del castello in cerca di giovani amanti.
Benedetta Giovannetti