Pocahontas la sua vera storia

Figlia del capo degli indiani Powhatan ebbe un ruolo di primo piano nelle relazioni del suo popolo con i coloni inglesi che nel 1607 fondarono la colonia di Jamestown in Virginia. Ma è davvero andata così come ce lo racconta la Disney?

Conosciuta come Matoaka, Amonute e Rebecca, Pocahontas ha vissuto poco più di una ventina d’anni ma la sua influenza si è estesa dall’attuale Virginia fino alla Gran Bretagna.

La sua storia è stata resa famosa dalla Disney nel 1995, ma malgrado questa popolarità poco si sa della sua vita, essendo il personaggio reale molto diverso da quello narrato in queste rappresentazioni.

Nata nel 1595 circa la ragazza apparteneva per via paterna ai Pamunkey una tribù della confederazione Powhatan di cui suo padre era il capo. 

Per questo da parte degli europei era considerata una principessa. 

Lo stesso colono John Smith parla di lei con i toni usati per la nobiltà e quando la ragazza visitò l’insediamento di Jamestown lo face accompagnata dal suo seguito e durante il suo soggiorno in Inghilterra venne chiamata Lady Rebecca.

Ma la sua vita cambiò drasticamente insieme a quella del suo popolo nel 1607 quando un centinaio di inglesi fondarono la colonia di Jamestown.

Convinti di trovare metalli prezioso, sogno quanto mai vano, i colini si trovarono ad affrontare una grave carestia e per questo si rivolsero agli indigeni per farsi rifornire di alimenti.

I powhatan accettarono chiedendo in cambio del rame, ma l’accordo non fu mai rispettato creando così dei contrasti. 

Pocahontas assistette a tutto questo e partecipò attivamente alla vita politica della confederazione accompagnando il padre in missione diplomatiche, saccheggiando alcuni insediamenti inglesi e impugnando lei stessa le armi. 

E’ dunque lontana la figura di eroina romantica dipinta dalle leggende anche se è vero che salvò la vita di John Smith.

Nel 1613 andò in sposa a John Rolfe uno dei più importanti di Jamestown, due anni dopo ebbero un figlio e poi si trasferirono in Inghilterra dove lei non smise mai di lottare per il suo popolo. 

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