Pietrapertosa, un ponte tra il cielo e la terra

Nomen Omen, come si suol dire. Il nome “Pietrapertosa” deriva dall’enorme roccia all’ingresso del paese che è sfondata da una parte all’altra. Il nome, quindi, è nato come Pietra Perciata e poi diventato Pietrapertosa, ossia “Pietra Forata”.

Il primo insediamento della zona risale ai Pelasgi, nel VIII secolo a.C., passato poi per una conquista romana nel III secolo a.C. E poi vittima delle invasioni barbarice tra il V e il IX secolo d.C. Una storia travagliata, tanto che nel 1647 c’è una rivoluzione contadina contro alcune tasse che porta alla nascita del banditismo.

Attualmente non ci sono più banditi, ma il borgo ha una caratteristica unica in tutta Italia. Se andate lì, potrete effettuare un volo su un cavo d’acciaio sospeso tra le rocce che porta da Castelmezzano a Pietrapertosa, e viceversa. Volo dell’Angelo, questo il nome di questo tuffo tra il cielo e la terra, che vi permetterà di percorrere oltre un km sospesi a 400 m.

Ovviamente, se non amate questi rischi, c’è anche una festa caratteristica del luogo, “Il Taglio del Mascio”, legata ad antichi culti agraridella zona. Viene festeggiata il 13 giugno, Sant’Antonio, e consiste nell’individuare ed abbattere il Mascio, ossia l’albero considerato il re del bosco. Il sabato successivo, invece, viene abbattuta la regina del bosco, che è sceglia tra gli alberi più ricchi di rami e foglie. I due alberi “Sposi” vengono poi portati in paese con una trionfale parata e si offrono musica, vino e biscotti per festeggiare per continuare con altri festeggiamenti tipici di quest’evento.

A metà, quindi, tra antichissime tradizioni e incredibili novità, Pietrapertosa è un piccolo angolo di paradiso tra cielo e terra che vi farà dimenticare ogni cosa.

Domenico Attianese

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