Che molte leggi sul rispetto degli animali passino inosservate oppure come dichiarazione d’intenti lo si constata amaramente da tempo, ma è assurdo che vengano ignorate le continue segnalazioni di una cittadina inoltrate alle autorità ed a qualche associazione per la protezione degli animali per risolvere il problema di una colonia felina in numerosa crescita.
È quanto succede a Palestrina, un Comune vicino Roma, dove la signora Piera insieme al marito accudisce nel proprio giardino dei gatti, circa dodici ai quali si sono uniti altri trenta per una sorta di richiamo solidale e perché abbandonati. Li ama tutti, ma non può che mantenerne: i coniugi vivono con un solo stipendio. Ma non è ragionevole che da circa due anni le competenti autorità locali chiudano un occhio, anzi due, quando l’animalista lancia un “help me”. Insomma, nessuno se la fila, e così si è rivolta al Partito Animalista Italiano il quale, nonostante non sia un’associazione per la protezione animali ha dato la propria disponibilità con il suo presidente Avv. Cristiano Ceriello, ad intervenire iniziando con una interpellanza al Sindaco ed ai carabinieri del posto.
Piera scrive nella sua lettera:
“…Troverà di seguito le due diverse richieste alla ASL di Palestrina, la prima di Marzo 2020 e la seconda di Giugno 2020; devo ancora inviare una terza rettifica alla ASL, poiché in agosto sono nati altri quindici gattini dei quali ne sono morti cinque per problematiche varie. Per cui, si tratta di una colonia felina di circa cinquanta gatti.Tali richieste sono state precedute e seguite, da
parte mia, da diverse segnalazioni sia
telefoniche che via e-mail, sia alla ASL sia alle diverse Associazioni per la
protezione degli animali presenti sul territorio, dalle quali non ho mai
ricevuto nessuna forma di aiuto. Pertanto, ho dovuto riportare alcuni
chiarimenti su un Esposto presentato alla Procura della Repubblica di Tivoli in
riferimento ad una guardia zoofila dell’OIPA per induzione al reato, avendomi
suggerito la medesima guardia di abbandonare dei gattini dentro uno scatolone
davanti a qualche Ospedale”.
Aberrante se si pensa, tanto per citare una delle leggi quadro in vigore, la n. 281 del 14 agosto 1991, in materia di tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo, che mira a “”tutelare gli animali quali esseri viventi capaci di percepire con dolore comportamenti non ispirati a simpatia, compassione ed umanità ” e che demanda al Sindaco di ogni Comune italiano l’autorità competente e responsabile del benessere di tutti gli animali presenti sul proprio territorio; il Sindaco è infatti tenuto a controllare e a prevenire maltrattamenti, ad arginare il fenomeno del randagismo tramite sterilizzazioni periodiche effettuate dalle Asl veterinarie e ad assicurare agli animali un buono stato di salute tramite i servizi preposti.
La signora Piera non riceve per le sue bestiole nessuna umanità, anzi, scrive: “ …. dispongo di telefonate registrate con minacce verso di me e verso i gatti; a seguito di tali minacce diversi felini sono spariti e abbiamo memoria fotografica di un gatto in particolare, ucciso da un cane, per il quale avevamo particolare affetto”.
A nome di tutti gli animalisti sinceri invitiamo chi vive nella zona dei castelli romani e fosse interessato (privati o associazioni di gattari) ad adottare qualcuna di queste povere bestiole.
Per INFO: 340 1563082 – email: piera.nufris@gmail.com
Bruno Cimino