Piemonte, quell’originale tour imprevedibile

Tre parole chiave contraddistinguono la visita nel Piemonte: diversità, bellezza e varietà

Il Piemonte offre al turista un originale tour imprevedibile, attraverso le diverse realtà storiche, culturali e paesaggistiche della regione. Cominciamo con le tre parole chiave che contraddistinguono la visita nel Piemonte: diversità, bellezza e varietà. E lasciano il turista senza parole perché il territorio della regione è bene esteso: dalle sponde del Po alle distese a risaia; dalle cime alpine ai rilievi dell’Appennino alessandrino che guardano al Mar Ligure; dai laghi ai vigneti che disegnano il profilo delle colline fino ai borghi e alle città, centri d’arte e cultura fino a comprendere l’enogastronomia con uno straordinario shopping di qualità in boutique gourmet e mercatini tipici. Potremmo definirlo un turismo accessibile e per tutti, da scoprire nella spettacolare varietà di colori che cambiano a seconda della stagione.

Il territorio da visitare

Dai confini con la Valle d’Aosta a Torino è tutto un rapido variare di paesaggi e di culture; dal rigore quasi calvinista del Canavese, fino all’edonismo terragono della piana industriale intorno a Torino. Punto di partenza per il nostro itinerario è Carema, già nell’antico Mille spartiacque con il regno di Borgogna, punteggiata di suggestivi vigneti a gradoni scavati nella roccia, e sostenuti da colonnette di pietra. Una raccomandazione. Assaggiate il vino locale, potente frutto del Nebiolo, ancora poco conosciuto e poco apprezzato. Dopo una breve sosta andiamo a Borgofranco, famoso centro per i “balmetti”, un complesso composto da oltre 100 gallerie naturali, ricavate nella montagna dalla sovrapposizione di grossi massi morenici; sono usate come cantine per la temperatura costante a 6/9 gradi che garantiscono. Da non perdere i famosi biscotti “canestrelli” alla nocciola, prodotti con tecniche ancora artigianali. A Ivrea si respira l’atmosfera suggestiva del complesso formato dal Duomo romanico e dal Castello del Conte verde e il pazzo esplodere del carnevale con la celebre Battaglia delle arance.

Patrimonio Unesco

Conviene ricordare che sono cinque i siti Patrimonio dell’Unesco che offrono uno spaccato unico della stratificata evoluzione artistica e paesaggistica vissuta dal Piemonte con le 16 Residenze Reali Sabaude, “Corona di Delizie” estesa tra Torino e il Cuneese (Racconigi, Govone e Pollenzo), i 7 Sacri Monti, capolavori architettonici e artistici costruiti tra XV e XVII secolo come “Nuova Gerusalemme terrena”; i Siti Palafitticoli Preistorici delle Alpi (Viverone e Azeglio, tra Torino e Biella, e il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, nel Novarese); i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato nel Patrimonio dell’Unesco, dei quali nel 2024 decorre il decennale del riconoscimento, con un ampio palinsesto di iniziative diffuse, e Ivrea Città Industriale del XX secolo. Forti di una storia del “saper fare” che fonde cultura imprenditoriale e intraprendenza creativa, Torino per il Design (ad oggi, unica città italiana nella categoria), Alba per la Gastronomia e Biella per l’“Artigianato e arti popolari” fanno parte a pieno titolo delle Città Creative dell’Unesco.

Ecomusei

Non dimentichiamo la diffusa rete di Ecomusei: affiancano testimonianze d’arte sacra inestimabili quali la romanica Abbazia di Vezzolano (nell’Astigiano), la Sacra di San Michele, “sentinella” della Valle di Susa e simbolo della Regione Piemonte, e il magistrale Barocco del Santuario di Vicoforte, dalla cupola ellittica più grande al mondo completamente affrescata.

Francesco Fravolini

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